Distrazione beni per 460mila euro, imprenditori accusati di bancarotta fraudolenta
Quattro imprenditori crotonesi sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza per bancarotta fraudolenta. Dalle investigazioni eseguite nell’ambito di un’indagine delegata dalla Procura, sarebbe emerso che un’azienda fallita era di fatto gestita da due persone, rispettivamente padre e figlio.
Tra il 2010 e il 2012, periodo antecedente al fallimento, dopo aver effettuato vari cambi di sede oltre che di compagine societaria avrebbero poi intestato l’azienda a due prestanome compiacenti. Secondo le fiamme gialle, inoltre, gli amministratori avrebbero fatto sparire parte della documentazione contabile, tra cui i registri dei beni ammortizzabili rendendo impossibile ricostruire la movimentazione dei beni dell’impresa.
Gli accertamenti eseguiti dagli investigatori sarebbero riusciti comunque ad evidenziare come padre e figlio e i due presunti prestanome, in concorso tra loro, “ed in esecuzione di un preciso disegno criminoso” affermano i militari, avrebbero distratto beni dalla massa attiva fallimentare dell’impresa per oltre 460 mila euro, procurandosi così un profitto a danno dei creditori dell’azienda fallita.