A Ricadi la finale Premio Letterario Giuseppe Berto
All’editoria italiana, e soprattutto alla voglia di leggere, serve una scossa. Quasi la metà degli italiani, infatti, legge per motivi non strettamente scolastici o professionali solo un libro l’anno. Lo dice una rilevazione statistica ISTAT che stima solo nel 42% il totale delle persone di 6 anni e più (circa 24 milioni) che nel 2014 abbia letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l'intervista. Il 9,1% delle famiglie non ha alcun libro in casa, il 64,4% ne ha al massimo 100. La fascia di età in cui si legge di più è quella dei 15-17enni, le donne, col 48,6%, battono gli uomini (35%) e solo il 13,7% legge in media almeno un libro al mese (14,3% nel 2014). Sempre leggendo i dati ISTAT si scopre che nel 2014 le famiglie italiane hanno speso per libri solo lo 0,4% della propria spesa complessiva (11 euro/mese ciascuna per un totale di 3.5 milioni), con una contrazione dal 2010 del 18%, (tripla di quella totale registrata per l'acquisto di beni). Nel 2014 (ultimi dati disponibili) sono state pubblicate 58mila opere (-0,1% sul 2013). Quindi, in Italia si pubblicano ogni giorno 160 libri, 27 dei quali sono testi letterari alla prima edizione. Siamo un Paese in cui i lettori calano drasticamente, ma paradossalmente pieno di aspiranti scrittori.
Ed è proprio agli esordienti che si rivolge il Premio Letterario nazionale Giuseppe Berto che nel 2016 giunge all’edizione numero 24, riportando in Calabria, a Ricadi, il 2 luglio, la serata finale per la proclamazione e la premiazione del vincitore, cui andrà un assegno di 5000 euro. L’iniziativa coniuga la determinazione di mantenere viva la conoscenza di uno dei principali scrittori del Novecento italiano, Giuseppe Berto, lanciando giovani talenti il cui lavoro rivitalizzi il panorama letterario ed editoriale nazionale.
Il termine entro cui gli editori potranno inviare la candidatura dei propri esordienti scadrà il 30 aprile e decine di opere sono arrivate ai giurati che a giugno selezioneranno i cinque finalisti. Il bando del Premio, pubblicato nel sito www.giuseppeberto.it, riserva la partecipazione ad opere edite e messe in distribuzione nel periodo compreso tra il 1° maggio 2015 e il 30 aprile 2016. Della giuria del Premio, presieduta da Antonio D’Orrico, critico e giornalista del Corriere della Sera, e formata da Cristina Benussi, Università di Trieste, Enza Del Tedesco, Università di Trieste, Giuseppe Lupo, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano e scrittore, Laura Pariani, scrittrice, Stefano Salis, critico e giornalista del Sole 24 Ore e Alessandro Zaccuri, critico, scrittore e giornalista dell’Avvenire, entrano a far parte quest’anno anche Nicola Fiorita, Università della Calabria e scrittore, e Mimmo Gangemi, scrittore calabrese.
Il Premio Berto, nato nel 1988 su iniziativa di un gruppo di amici ed estimatori, critici illustri come Giancarlo Vigorelli, Michel David, Cesare De Michelis, scrittori come Dante Troisi e Gaetano Tumiati (questi ultimi avevano condiviso con Berto oltre due anni di prigionia in Texas durante la seconda guerra mondiale), è stato rilanciato nel 2014 in occasione del centenario della nascita dello scrittore moglianese e ripreso nel 2015.
Francesco Maria Di Salvia con “La circostanza” (Marsilio) ha vinto l’edizione 2015 del Premio che è stato trampolino di lancio per alcuni dei più bei talenti della letteratura contemporanea, tra cui Paola Capriolo con La grande Eulalia (1988), Michele Mari con Di bestia in bestia (1989), Luca Doninelli con I due fratelli (1990), Paolo Maurensig con La variante di Lüneburg (1993), Francesco Piccolo con Storie di primogeniti e figli unici (1997), Elena Stancanelli con Benzina (1999), Giuseppe Lupo con L'americano di Celenne (2001), Antonia Arslan con La masseria delle allodole (2004).