Villirillo (Marco Polo) sulla legge dei dititti civili

Crotone Attualità

"Oggi (ieri, ndr), 11 maggio, una data storica. La legge sulle unioni civili alla fine è finalmente arrivata, anche in Italia, cattolica per eccellenza, è stata approvata, la legge sulle Unioni civili". E' quanto scrive Rosario Villirillo dell'associazione Marco Polo.

"E' ultima fra le leggi - continua la nota - di pari contenuto che, invece, sono da tempo in vigore in altri paesi. Infatti, questa volta, ad onor del vero, il parlamento ha un sussulto di laicità nel riconoscere i diritti civili di tante coppie di persone. Ossia un atto di civiltà. Dopo oltre trent’anni di attesa (la prima legge in Danimarca fu approvata nel 1989) anche in Italia le coppie gay e lesbiche vengono riconosciute come famiglie e tutelate dall’ordinamento giuridico. Non è ancora la piena uguaglianza, viene usato un nome diverso rispetto al matrimonio, la legge presenta vistose lacune in materia di filiazione. Eppure si tratta di un passo fondamentale: la vita di milioni di persone cambia, il dibattito giuridico riceve nuova linfa, il giorno della piena uguaglianza si avvicina".

"C'è voluta la reprimenda dell'Unione europea - prosgue - per far decidere il Parlamento ad approvare una norma presente nella maggior parte dei Paesi europei. Sono arrivati a conclusionemesi di discussione e furbizie di politicanti di turno interessati più ai sondaggi elettorali chea costruire una civiltà di rapporti e di riconoscimento dei diritti negati. L’associazione continuerà a seguire attentamente nelle prossime settimane, nei prossimi mesi ed anni questa affascinante vicenda giuridica e culturale, informando e commentando il percorso che ancora prosegue verso la piena uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla Legge. La discriminazione nei diritti è infatti una delle pratiche più insopportabili in sistemi democratici".

"Le unioni civili - aggiunge Villirillo - sono una legge dello Stato, pertanto, che la Conferenza episcopale italiana, partiti politici o associazioni siano contrari non è certamente una novità, forse tra qualche decennio cambieranno idea. È già successo nel passato con il divorzio, l’aborto ed altri provvedimenti civili e di cambiamento di un Paese, peraltro, fondatore della comunità Europea".