Nonostante il sequestro l’azienda era in piena attività, arrestato il titolare
Il corpo forestale di Cittanova, nel reggino, durante un consueto servizio di controllo del territorio rivolto alla prevenzione e repressione dei reati ambientali, ha notato nella zona di Varapodio che da un tombino fuoriusciva un liquido giallastro dal forte odore, sgradevole, di agrumi.
Sapendo che qualche tempo addietro era stato scoperto in zona uno scarico illecito di acque reflue industriali che andava a confluire nella fognatura pubblica, e che ciò aveva già portato al sequestro di una azienda di trasformazione di agrumi e del relativo depuratore, gli uomini del Cfs si sono immediatamente recati presso quell'impresa e, dopo un controllo alla presenza dell’amministratore unico della stessa e custode giudiziario del sequestro, ha accertato che l'impianto di trasformazione di agrumi era ancora in piena attività.
Pertanto l’uomo, V.V. di 56anni, è stato arrestato con la contestazione del reato di violazione di sigilli e, dopo la convalida, è stato sottoposto all’obbligo di presentazione e di firma presso la Polizia Giudiziaria.
“I prodotti di scarto della lavorazione degli agrumi – spiegano dalla Forestale - sono fortemente inquinanti per i terreni e per le falde acquifere a causa dell'alto contenuto di oli essenziali e poli-fenoli. Pertanto la reiterazione di questo grave episodio che avrebbe comportato ripercussioni importanti in danno all'ambiente e alla salute pubblica è stato nuovamente interrotto grazie all'attenzione profusa costantemente a difesa della natura e della salute pubblica da parte degli uomini del Corpo”.