Carabiniere ucciso: sindaci Marsala e Catanzaro uniti contro le mafie
Il gonfalone della città di Catanzaro era presente, assieme a quello della città di Marsala, ai solenni funerali di Stato del maresciallo capo dei carabinieri Silvio Mirarchi, ucciso vigliaccamente nel corso di un'operazione antidroga nelle campagne siciliane. Il gonfalone è stato retto dal maresciallo Ivan L'Arocca e dal brigadiere Roberto Dara.
A guidare la pattuglia della polizia locale, il tenente colonnello Franco Basile. Il sindaco Sergio Abramo, che ha voluto la presenza del simbolo della città ai funerali del maresciallo Mirarchi, si è sentito telefonicamente con il primo cittadino di Marsala, Alberto Di Girolamo. "Catanzaro e Marsala sono due città unite dal dolore e dall'impegno contro le mafie", ha commentato Abramo.
Il sindaco di Catanzaro ha voluto sottolineare, con commozione, le parole dell'omelia di monsignor Marcianò, ordinario militare per l'Italia. Riferendosi al maresciallo Mirarchi, ha detto: "Una purezza di cuore tradotta in integrità e fedeltà." "Da una parte Silvio è stato disposto a morire per i giusti, affinché tanti innocenti, soprattutto giovani e ragazzi, fossero protetti dai lacci di quei mercanti di morte; dall'altra è stato pronto a 'morire per gli empi', per assicurare questi mercanti. (AGI)