Elezioni. Gaetani: sconfitta Pd causa di presuntuosità ed arroganza

Crotone Politica
Rocco Gaetani

La cocente sconfitta del centrosinistra a Crotone è senza ombre di dubbio la più pesante ‘battuta d’arresto’ che si sia mai consumata nella storia della nostra città. Molteplici sono le cause che hanno determinato questa sconfitta, quando la botta è così grande ci sono una molteplicità di cause nazionali e locali, di sottovalutazioni e di eccesso di presuntuosità ed arroganza”.

Esordisce così una nota dell’onorevole Rocco Gaetani, “storico” protagonista della sinistra crotonese nonché attuale presidente dell’Akrea.

“Se mi posso permettere di dare una definizione a tutto l’impianto della campagna elettorale del PD e del Centrosinistra a Crotone - prosegue Gaetani - la definirei della presunzione e dell’arroganza. La presunzione di pensare di farcela senza nessuno, l’arroganza di imporre scelte e temi senza confronto alcuno. 10 anni di governo cittadino, svolti nel periodo di una crisi economica lunga e profonda, imponevano una riflessione ed una cautela di preparazione ed approccio diverso. Il modo di essere del Partito Democratico degli ultimi anni, il suo modo di stare nella discussione politica degli ultimi tempi imponevano altra discussione, altro giudizio, altra elaborazione politica”.

“Il Partito - aggiunge - doveva attrezzarsi di più e meglio, bisognava pensare ad una elaborazione programmatica di svolta e di speranza. Il Partito e la coalizione di centrosinistra dovevano discutere di più e meglio per superare un modo di stare insieme carente e deficitario. Il Partito doveva discutere di più e meglio di una politica delle alleanze che questa campagna elettorale ha dimostrato essere di una gracilità eccezionale. Non mi interessa oggi il poter dire l’avevo detto, poca e misera cosa sarebbe, ma rammentare a chi è stato sordo e non ha voluto ascoltare che ben altro passo ci vuole per affermare le proprie idee. Maggiore partecipazione, saper coinvolgere, saper chiamare a raccolta tutte quelle voci, anche le più dissonanti. Dall’altra saper parlare di un progetto di speranza, coniugando ciò che è stato fatto con ciò che bisogna fare. In politica le due cose messe insieme danno il miglior risultato”.

Secondo Gaetani “si è pensato bene invece di non ascoltare ogni anelito di preoccupazione, di usare scorciatoie e trucchi per arrivare ad un unico scopo. Ancora una volta poter perpetuare, in barba ai cittadini, gestioni e modalità al servizio delle autoreferenzialità costituite nel partito nel corso di questi ultimi anni. Il clou è stato rappresentato quando addirittura nemmeno del candidato a sindaco si è potuto discutere, scelto fra pochissimi, tra un viaggio e l’altro fra Catanzaro e Roma. Una farsa tra urla inneggianti e proteste preoccupate. Lasciarsi espropriare dei compiti, della funzione e delle prerogative di un gruppo dirigente significa confessare pubblicamente la propria impotenza, la piccolezza e l’inconsistenza politica. Infine il conto ci è stato dato e consegnato dal voto: al primo turno sulla spinta del lavorio di tutti i candidati si era primi ma senza valore aggiunto”.

“Quando provavi a dimostrarlo, al meglio ti prendevi rimproveri ed accuse di disfattismo. Quando provavi a correggere ti guardavano per dire ma "questo che vuole”. Sufficienza da un lato e la convinzione dell’autosufficienza dall’altro. In politica – continua la Nota - l’arroganza intellettuale, la protervia del potere, l’integralismo dei novelli/vecchi radical chic non paga mai. Che nessuno si azzardi a voler paragonare la sconfitta di Crotone a Torino, Milano, Trieste, Bologna o Napoli. A Crotone si è giocato un’altra partita. Non c’era il tradizionale Centrodestra, non c’era il Movimento 5 Stelle, a Crotone la partita era in confronto, piaccia o non piaccia, ad un civismo che nel corso degli anni aveva dimostrato un radicamento riconosciuto dal voto popolare di più e più anni. Dall’altra l’aver voluto personalizzare la campagna elettorale, su chi sei tu e su chi sono io, chi c’è dietro di te e chi non c’è dietro di me, ha rappresentato l’altro tassello principale della sconfitta. Anche in questa circostanza l’osservazione viene dimostrata dal voto”.

“Il secondo turno – si legge ancora - ha appalesato ancor di più il distacco tra la scelta, la campagna elettorale e la candidata a sindaco, tanto è vero che ha perso ancora altri voti. In politica il conto è presto fatto e presentato, tra il dare ed avere, in termini di voti, il divario tra i due candidati a sindaco è stato di 6000 voti. Non comprendere queste dinamiche vuol dire non capire nemmeno l’abc della politica. Quello che più mi fa specie oggi è l’inganno continuo e costante che viene ripetuto nei confronti di tanti militanti rivisti e soprattutto nei confronti dei tanti giovani che ho conosciuto nel PD odierno. Attenti ai fanciulli ed alle fanciulle finte giovani, attenti agli anziani ed anziane finte moraliste, attenti a tutti coloro i quali non si sono candidati perché al servizio del partito, attenti a tutti coloro i quali vi forniranno ricette facili facili. Diceva quella saggia adorata di mia madre figlio chi ti fa piangere ti vuole bene”.

“Tante altre cause e concause accompagnano ed accompagneranno questa lunga camminata nel deserto che il PD di Crotone dovrà affrontare, io personalmente spero e mi auguro di soli 5 anni. Ma tutto dipende se almeno questa volta si vorrà far ragionare tutti, e dico tutti, senza remore e senza infingimenti, senza porre finte barriere generazionali, senza gelosie e senza invidie. Io personalmente non sono innamorato dei passi indietro o dei finti passi in avanti, personalmente sono convinto che le responsabilità sono sempre visibili a tutti ed hanno nomi e cognomi. Questo non significa tagliare teste, significa semmai saper riconoscere gli errori per mettersi al servizio di una giusta causa. Se posso permettermi – conclude Gaetani - preferisco che ognuno sappia compiere tanti di quegli umili gesti unilaterali che una batosta del genere dovrebbe imporre”.