Asp Cosenza. Tdm: “118, si prevede un’estate peggiore delle altre”
Non è la prima volta che il Tribunale del Malato si pone in una posizione interlocutoria nei confronti della Direzione Generale dell’ASP di Cosenza e della direzione del 118 nella indifferenza più assoluta dei vertici ASP nonostante le proposte, più volte avanzate, porterebbero ad un miglioramento del servizio su un territorio che, per estensione e conformazione, presenta difficoltà notevoli nella organizzazione del servizio di emergenza urgenza 118.
In occasione della stagione estiva e del conseguente carico di lavoro che rischia seriamente di far collassare il sistema 118, già instabile per la scarsità ed inadeguatezza di risorse, il Tribunale del Malato dell’Alto Tirreno Cosentino avanza, al nuovo direttore generale Mauro, una proposta che consentirebbe un elevato risparmio finanziario, un potenziamento del servizio esistente e una maggiore capillarizzazione dello stesso a costo zero. Adottando tale proposta tutto da guadagnare, pertanto, sia per l’azienda sanitaria di Cosenza sia per la collettività che vedrebbe migliorare il servizio 118 con immediatezza. “Ci ritroveremo ad affrontare questi mesi estivi, probabilmente, con i vecchi problemi ed i soliti meccanismi.
Postazioni 118, già insufficienti nel periodo invernale, al collasso nel periodo estivo; carenza di postazioni 118 e ambulanze rispetto al numero di chiamate di soccorso; pericolo per i cittadini a non veder arrivare l’ambulanza in quanto tutte impegnate in interventi di emergenza. È quanto afferma l’avv. Domenico Oliva referente del TDM – Ancora una volta bisogna affermare che associazioni di volontariato, onlus, fondazioni, garantiscono all’ASP un prezioso e indispensabile supporto con servizi di elevato interesse pubblico pur anticipando spese, investimenti, energie umane e risorse economiche per diversi mesi quasi ponendosi come i finanziatori della stessa azienda sanitaria.
L’ASP dovrebbe affidare la gestione delle postazioni esistenti sul territorio, come avviene in altre regioni e all’estero, alle associazioni che già supportano il 118, ciò garantirebbe molteplici benefici all’azienda; permetterebbe a medici ed infermieri che vogliono andar via dall’area 118 di andare a colmare le lacune di personale ospedaliero presenti ovunque nella provincia, permetterebbe di avere ambulanze nuove ed eviterebbe l’acquisto (a carico ASP) di nuove ambulanze con un risparmio di almeno 1 milione di euro, permetterebbe di avere a bordo degli equipaggi altamente qualificati a vantaggio del servizio e dei soccorsi, permetterebbe un risparmio di almeno 14 milioni di euro all’anno rendendo possibile un notevole aumento delle postazioni 118 sul territorio a costo praticamente pari a zero. Non sono operazioni complicate ma, al contrario, di facile ed immediata attuazione se accompagnate da un reale volontà di migliorare il servizio ottenendo un notevole risparmio in tempo di crisi e tagli economici. – incalza l’avv. Oliva – Purtroppo bisogna fare i conti con i vertici aziendali e la loro reale volontà di migliorare il servizio ed ottenere un alto risparmio economico prendendo atto che il rinnovamento dei vertici aziendali a volte non è sufficiente se non si punta a competenza ed alta professionalità di dirigenti e funzionari per risollevare le sorti, organizzative ed economiche, di una azienda sanitaria che è tra la più grandi d’Italia; questo sarà possibile se si esce da meccanismi che da decenni si sono consolidati nell’ASP”.