Orto di fagiolini trasformato in piantagione di marijuana, dai domiciliari finisce in carcere
Era agli arresti domiciliari con l’autorizzazione del Tribunale della Libertà a svolgere, durante il giorno, l’attività lavorativa presso il suo podere agricolo. Il problema però è che avrebbe deciso di trasformare il suo orto di fagiolini e primizie stagionali in una coltivazione intensiva di cannabis indica con all’interno addirittura oltre 3800 piante, in media alte un metro.
Così un 53enne di Rosarno, Giuseppe Furfaro, è stato arrestato in flagranza di reato, in Contrada Carmine del centro in provincia di Reggio Calabria, con l’accusa di produzione, coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di un ingente quantitativo di stupefacente.
La piantagione, formata da marijuana della tipologia “olandese nana”, che è molto ricercata sul mercato, se venduta avrebbe consentito un guadagno di diversi milioni di euro. Si tratta infatti di ben 280 chili di stupefacente che, una volta scoperto dai carabinieri, e dopo una campionatura, è stato distrutto sul posto.
Furfaro, nell’aprile del 2015, era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito della nota operazione “Gatta nel Sacco” che, a Rosarno, aveva disarticolato una presunta banda di rapinatori (sia gli esecutori che i mandanti) accusata di aver messo a segno una lunga scia di rapine al negozio “Splendidi & Splendenti”.
Il 53enne è stato ora trasferito nella Casa Circondariale di Palmi e, a seguito dell’udienza di convalida, gli è stata confermata la misura di massimo rigore detentivo.