Brevi di cronaca nel reggino: sei arresti, scoperta piantagione di marijuana

Reggio Calabria Cronaca

A Polistena i Carabinieri della Stazione locale hanno eseguito un ordine di esecuzione di pene concorrenti emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria (Ufficio Esecuzioni Penali) arrestando R.D., cittadino rumeno di 20 anni già noto alle forze dell’ordine che deve espiare 7 ani e 11 mesi di reclusione per rapina aggravata continuata, furto aggravato, lesione personale e ricettazione.

A Melito di Porto Salvo in arresto è finito invece C.G., 73enne del posto. Anche in questo caso eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione con contestuale decreto di sospensione e prosecuzione della detenzione ai domiciliari, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura di Reggio Calabria. L’uomo deve scontare una pena di 3 anni essendo stato ritenuto responsabile di invasione terreni o edifici, produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, reati commessi ad Africo nel settembre del 2015.

A Rosarno e San Ferdinando, i militari hanno tratto in arresto quattro cittadini bulgari. Eseguita dunque un’ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme nei confronti di N.G., 37 anni, domiciliato a San Ferdinando; Z.A. (24), domiciliato a Rosarno; T.K.G. (51) domiciliato a San Ferdinando; V.V. (30) domiciliato in San Ferdinando. I quattro stranieri - ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di maltrattamenti in famiglia e favoreggiamento della prostituzione ai danni di alcune loro connazionali - sono stati accompagnati presso la Casa Circondariale di Palmi.

Infine, a Rosarno, in contrada Nespolaro, nel corso di un servizio di repressione dei reati in materia di stupefacenti, i Carabinieri della Tenenza locale e dello Squadrone Cacciatori “Calabria”, hanno ritrovato una vasta piantagione di marijuana, costituita da 503 piante, di cui 265 della varietà cosiddetta “olandese nana” dell’altezza media di 70 cm, e 238 di “cannabis indica” dell’altezza media di un metro. Le piante - in perfetto stato vegetativo - per un peso complessivo di circa 80 chili di stupefacente, dopo la campionatura sono state distrutte.