Confcommercio Crotone: i dati sulla demografia delle imprese nel III trimestre 2010
L'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Crotone ha elaborato i dati relativi alle iscrizioni, cessazioni e variazioni di imprese intervenute nel corso del terzo trimestre del 2010 (Movimprese). Tali elaborazioni rientrano tra le diverse attività di analisi e studio messe in atto dall´ente camerale al fine di approfondire la conoscenza del sistema economico provinciale sia in chiave strutturale che congiunturale. I dati sulla demografia delle imprese, unitamente agli altri dati forniti nel corso dell'anno, consentono alle istituzioni operanti sul territorio di tastare il polso dell'economia locale e programmare idonei interventi per lo sviluppo della provincia. Debole ripresa dell’imprenditoria crotonese: saldo positivo (+32 imprese) e 97ª posizione a livello nazionale per tasso di crescita (0,18%). “Seppure contenuto, il positivo tasso di crescita che emerge dalla rilevazione Movimprese relativa al terzo rimestre 2010 sollecita sentimenti di cauto ottimismo circa la capacità del nostro tessuto imprenditoriale di resistere alla crisi - questo il commento del presidente della Camera di commercio Fortunato Roberto Salerno - Il saldo positivo registrato, anche se minimo, dimostra il perdurare della volontà di mettere in atto strategie di reazione o quanto meno di contenimento alla crisi da parte dei nostri imprenditori. In un contesto socio economico che sempre più si connota di toni drammatici, persiste in qualche modo la fiducia nel continuare a ‘fare impresa’. Sono segnali deboli di una vivacità imprenditoriale che va assolutamente sostenuta ed accompagnata da tutti i soggetti istituzionali, in primis la Regione Calabria, programmando concrete forme di finanziamento come quelle in corso”. “Due riflessioni ulteriori sui dati emersi. La prima – ha aggiunto Salerno - afferisce al comparto turistico, un settore sul quale la Camera di commercio punta molto e che fortunatamente sembra rispondere alle sollecitazioni messe in atto dall’ente camerale. La seconda, invece, attiene al posizionamento della nostra provincia nella graduatoria nazionale per tassi di crescita che, mestamente, vede il nostro territorio relegato in posizione di classifica bassa. E’ questo un elemento che, come sottolineato anche dai sindacati CGIL, CISL e UIL nell’ultimo incontro di ottobre, deve spingere tutti gli attori socio economici del territorio a fare sistema per risollevare le sorti della nostra economia che può e deve perseguire risultati migliori” . Secondo le ultime rilevazioni Movimprese nel terzo trimestre 2010 l’imprenditoria crotonese registra un incremento della base imprenditoriale di appena 32 unità, frutto di 247 nuove iscrizioni e 215 cessazioni (al netto di quelle d’ufficio). Lo stock complessivo si attesta pertanto a 17.740 imprese con un tasso di crescita dello 0,18% per effetto di un tasso di natalità dell’1,39% ed un tasso mortalità dell’1,21%. Nella graduatoria delle province italiane per tasso di crescita trimestrale, Crotone, con un tasso di sviluppo (0,18%) più contenuto rispetto alla media nazionale (0,49%), si colloca in 97ª posizione. Andamento per settore di attività. Analizzando i dati in valore assoluto, si rileva un aumento significativo del numero di imprese non classificate, ossia di imprese che non hanno ancora denunciato l’inizio attività o alle quali non è stato ancora assegnato il codice attività, che presentano un saldo pari a 69 unità. Positivo anche il saldo relativo alle imprese operanti nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+6 imprese) e nel commercio all’ingrosso e dettaglio, riparazioni autoveicoli e motocicli (+5 imprese). Le diminuzioni più rilevanti si registrano, invece, nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-25 imprese), del manifatturiero (-12 unità), delle attività professionali, scientifiche e tecniche (-5 unità), delle attività finanziarie e assicurative (-3 unità). Restano pressoché stabili i restanti settori. La composizione del tessuto economico provinciale è, in linea di massima, invariata: i settori predominanti sono l’agricoltura, caccia e silvicoltura, che racchiude il 28,6% delle imprese crotonesi, il commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazioni autoveicoli e motocicli (24,4%), le costruzioni (13,3%), il manifatturiero (8%) e i servizi di alloggio e ristorazione (5,2%). Più contenuta invece, rispetto al totale delle imprese registrate, la presenza di imprese operanti nel trasporto e magazzinaggio (2,8%), nelle altre attività di servizi (2,3%), nei servizi di informazione e comunicazione (1,3%), nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (1,3%), nel noleggio, agenzie di viaggio, servizi supporto alle imprese (1,3%), nelle attività finanziarie e assicurative (1,0%). Irrilevante il peso percentuale dei restanti settori. Andamento per forma giuridica. La ditta individuale si conferma la forma giuridica predominante nel quadro economico della provincia che, al III trimestre 2010, conta 12.706 imprese, in lieve aumento (+0,06%) rispetto all’ultima rilevazione. Tuttavia, anche per questa rilevazione, il tasso di sviluppo più significativo è ascrivibile alle società di capitali (+0,97%) con 2.294 unità, seguite dalle imprese con altra forma giuridica (+0,13%) e dalle società di persone (+0,10%). La composizione del tessuto economico provinciale risulta pertanto rappresentata per il 71,6% da ditte individuali, per il 12,9% da società di capitali, per l’11% da società di persone e per il restante 4,5% da imprese con altra forma giuridica.