Operazione Apache: 5 arresti per furto, rapina e detenzione di armi e droga

Catanzaro Cronaca
Da sinistra: Armando, Fabrizio e Damiano Berlingeri, Federico Bevilacqua e Massimo Scicchitano

Alle prime luci dell’alba i Carabinieri delle Compagnie di Lamezia Terme e Girifalco, insieme al Goc di Vibo Valentia, hanno dato corso a quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere e una dell’obbligo di dimora, emesse dal Gip di Lamezia Terme.


I provvedimenti, eseguiti nell’operazione denominata “Apache”, hanno interessato Damiano Berlingieri, 27enne, Federico Bevilacqua, 30enne, Fabrizio Berlingeri, 28enne, Armando Berlingeri, 35enne, Massimo Scicchitano 41enne, tutti pluripregiudicati, e che sono accusati, a vario titolo e in concorso tra loro, di una rapina a mano armata e aggravata commessa a San Pietro a Maida lo scorso 14 marzo nei confronti di un impiegato bancario che trasportava l’incasso di 10 mila euro prelevato poco prima da un supermercato di Maida, oltre che di svariati furti di auto avvenuti a Lamezia Terme, di un furto in un’abitazione di San Pietro a Maida, questa volta ai danni di un’anziana vedova.

I militari - sotto la direzione della Procura della Repubblica - hanno avvito le indagini dopo la rapina a mano armata ritenendo di aver accertato altre responsabilità penali riferibili ai fermati e riferibili a numerosi furti di autovettura, nonché di effetti personali custoditi al loro interno, tutti consumatisi nel comprensorio lametino tra l’aprile e maggio scorsi.

Gli inquirenti avrebbero inoltre ricostruito le modalità di un furto in un’abitazione, quello avvenuto il 22 maggio ai danni di un’anziana vedova che, dovendo partecipare al funerale del marito, ha lasciato incustodita la casa permettendo così ai malfattori di derubarla. Il bottino sarebbe stato di 3mila euro in contanti, oro, buoni fruttiferi della posta. Secondo la tesi degli investigatori, Massimo Scicchitano avrebbe fornito un contributo fondamentale per la buona riuscita del colpo, rivelando informazioni utili agli altri in ordine a date, orari, struttura dell’abitazione da svaligiare, vie di fuga.

Gli arrestati, sostengono i militari, avrebbero così studiato il colpo effettuando degli accurati sopralluoghi nelle zone interessate, si sarebbero preoccupati di operare in piena sicurezza verificando l’eventuale presenza di sistemi di videosorveglianza, o delle forze dell’ordine, studiandone attentamente i movimenti e le abitudini, così come avrebbero studiato gli obiettivi carpendo informazioni da soggetti pregiudicati del posto in cui sarebbero dovuti andare ad operare, e durante le attività criminose avrebbero avuto cura di usare tutte le precauzioni possibili, come guanti e passamontagna per evitare di essere riconosciuti.

Inoltre, nel corso delle attività di perquisizione svolte questa mattina nell’ambito dell’esecuzione della custodia cautelare, Massimo Scicchitano è stato arrestato in flagranza di reato e portato in carcere, così come disposto dal Sostituto Procuratore di turno, Giulia Maria Scavello, con l’accusa di detenzione illecita di un’arma da fuoco (calibro nove) clandestina e con matricola abrasa (che è stata trovata all’interno della cucina), e di circa 100 grammi di eroina suddivisa in dosi, di un bilancino di precisione, di materiale per il confezionamento oltre che di 400 euro in banconote di diverso taglio, sottoposta a sequestro poiché ritenuta provento dell’attività di spaccio.