Anima Randagia: “C’era una volta il Cras, chi salverà ora la fauna?”

Catanzaro Attualità

“C'era una volta il Cras, Centro Recupero Animali Selvatici che per anni ha accolto numerose specie protette provenienti dall'intero territorio regionale. Oggi non è più così, uno tra i tanti fiori all'occhiello della nostra realtà è andato perduto. Da ora in avanti chiunque rinviene un animale selvatico farebbe meglio ad armarsi di guantoni e pazienza”.

È quanto denuncia Francesca Console, Presidente dell’Associazione Anima Randagia che riferisce come dopo una telefonata giunta alla stessa associazione e che segnalava la presenza di un falchetto, che si è poi scoperto essere una Poiana (specie particolarmente protetta), lungo Viale Crotone nel quartiere Lido di Catanzaro, si è tentato di contattare la Polizia Provinciale, il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia Locale venendo a conoscenza che "il Cras non recupera più alcun animale".

Insieme al WWF di Catanzaro, rappresentato da Saverio Feudale, Anima Randagia ha così richiesto l'intervento di un veterinario che esercita la libera professione, il dottor Giuseppe Garcea, dato peraltro che l’animale si trovava quasi difronte all'ambulatorio di cui è direttore sanitario.

“La legge nazionale 157/1992 e la legge regionale 9/1996 – afferma esterrefatta Console - pare non abbiano alcuna valenza come del resto avviene nella nostra amata città per quanto concerne tutto ciò che ruota intorno al mondo animale, cane, gatto, falco, civetta che sia”.

La presidente dell’associazione, poi, ricorda che l'art 3 comma 8 della legge regionale 9/1996 stabilisce che "Chiunque rinviene fauna selvatica in difficoltà deve darne immediata comunicazione alla Provincia o al Comune o anche al Corpo Forestale dello Stato, nel cui territorio il rinvenimento è avvenuto, che dovranno provvedere al ritiro e, ove necessario, al ricovero presso centri di recupero o servizio veterinario per le opportune cure. La Regione o le province possono stipulare apposite convenzioni con centri idonei alle cure e al recupero della fauna selvatica, operanti sul territorio regionale, anche al fine di realizzare gli scopi di cui alla presente norma"

“L'ennesima vergogna di un sistema che non funziona” sbotta Console aggiungendo che “l’amministrazione provinciale in tutto questo chi o cosa aspettava ad informare la cittadinanza di questo disservizio? Possibile che sia stia lasciando morire una struttura così importante per la nostra Regione? L'amministrazione provinciale non è in grado di mantenere il benessere degli animali ospitati per gravi carenze gestionali, economiche ed organizzative, e si resta indifferenti?”

Anima Randagia chiede pertanto ed urgentemente un tavolo di consultazione per fare chiarezza su quanto sta accadendo e per trovare una soluzione nel più breve tempo possibile. Intanto la piccola Poiana, soccorsa e seguita da veterinari esperti, è stata salvata con la speranza che possa a breve tornare a volare.