Querelle Cras, botta e risposta tra associazione e Provincia
"È triste leggere certe affermazioni di “realtà deformata” da parte di un’Istituzione che non ha ancora spiegato al cittadino come muoversi e cosa fare nel caso di ritrovamento di un animale selvatico in questo particolare momento “momentaneo” di sospensione di un servizio di accoglienza. Come è possibile citare una legge regionale che parla di “Disposizioni urgenti per l’attuazione del processo di riordino delle funzioni a seguito della legge 7 aprile 2014, n.56. – legge regionale 22 giugno 2015 n. 14” da una legge regionale che si occupa di “Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l'organizzazione del territorio ai fini della disciplina programmata dell'esercizio venatorio. – legge regionale 17 maggio 1996 n. 9”?
Francesca Console, presidente dell’associazione Anima Randagia replica così a quanto affermato da Rosetta Alberto, dirigente settore ambiente della Provincia, direttore del Parco della Biodiversità Mediterranea, in merito alle affermazioni sulla presunta sospensione dei servizi offerti dal Cras.
“Ci siamo informati sull’aspetto legislativo essendo Associazione di Tutela Animali – prosegue Console - e non vi è notizia alcuna dell’abrogazione dell’una legge a favore o discapito dell’altra ma sono esattamente due tematiche alquanto diverse. L’Associazione Anima Randagia composta di soli volontari nutre profonda stima e rispetto nei confronti di ogni singolo volontario facente parte di qualsiasi associazione costituita per scopi sociali, dagli anziani ai malati, e nel proprio comunicato non ha assolutamente “offeso” alcuno come l’Amministrazione Provinciale ha palesemente fatto nel Suo scritto. La stessa parla di “note difficoltà economiche determinate dal riordino degli enti locali” da noi citate a sottolineate, e “in seguito alle ferie e al blocco dei trasporti, non ci è possibile rifornire la struttura di cibo, farmaci e quant’altro possa servire”. Cosa lascia intendere questa palese affermazione? Che non c’è stato approvvigionamento precedente in vista del periodo di una settimana di chiusura delle Aziende specifiche? Che se un animale avesse bisogno di farmaci particolari non si è precedentemente provveduto all’approvvigionamento in previsione del periodo feriale?”
Nessuna polemica, ribadisce il presidente dell’associazione “ma – sostiene - continuo scarica barile di competenze da parte di un Ente proprietario ad un Ente non proprietario. Nessuna polemica ha ragione di esistere dopo aver letto che una settimana di ferie blocca il funzionamento di “una struttura d’eccellenza che opera dal novembre 2005”. Ragion per cui crediamo sia ulteriormente necessario un urgente tavolo di consultazione con gli organi preposti da Voi stessi citati, con le Associazioni Internazionali Ambientaliste e le piccole Associazioni Provinciali di Tutela Animale come può essere Anima Randagia, perché i problemi ci sono, si toccano con mano e gli animali (non solo cani e gatti) non DEVONO rappresentare la parte debole alla fine di ogni diatriba che risente di mancanze importanti”.
“L’Associazione Anima Randagia – conclude console - ha solo messo in risalto una problematica vissuta in prima persona e si rende disponibile per qualsiasi azione in merito mettendo a disposizione la propria competenza e la propria quinquennale esperienza per una collaborazione proficua e intensa solo per il bene dei nostri animali. "