Sospensione dei servizi al Cras, Alberto risponde ad “Anima Randagia”
“Il Centro Recupero Animali selvatici dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro è una struttura d’eccellenza che opera dal novembre 2005, occupandosi della tutela del patrimonio faunistico nell’interesse della comunità nazionale e internazionale, non solo attraverso la riabilitazione clinica e la successiva liberazione nelle zone naturali, nei periodi crono-climatici idonei, per le specie selvatiche autoctone rinvenute in condizioni di difficoltà (feriti, traumatizzati, orfani, immaturi, ecc.), ma anche attraverso l’impegno ad arginare il dilagare di specie alloctone.”
Lo rende noto Rosetta Alberto, dirigente settore ambiente della Provincia, direttore del Parco della Biodiversità Mediterranea, in merito alle affermazioni sulla sospensione dei servizi offerti dal Cras.
“Queste ultime andrebbero infatti a minare l’equilibrio del sistema ambientale,- prosegue Rosetta Alberto -in quanto spesso particolarmente prolifiche e aggressive nei confronti delle specie autoctone e non potendo essere reimmesse in natura – così come gli irrecuperabili – vengono ospitate nel Centro e nel Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro per finalità educative. Non solo tutela ma anche promozione del paesaggio della Biodiversità calabrese nel cuore del Parco patrimonio di tutti, e questo nonostante le note difficoltà economiche determinate dal riordino degli enti locali e dalla legge di riforma che trasforma le Province in Aree Vaste. Il Centro Recupero Animali continua ad accogliere e curare numerose specie protette provenienti dall’intera regione, con grandi sacrifici e abnegazione".
"Le accuse e i toni allarmanti dell’associazione “Anima Randagia” – continua - non solo offendono il lavoro di operatori e volontari, ma trasmettono all’esterno una realtà deformata dal filtro della disinformazione. In seguito all’assorbimento, negli ultimi sei mese, delle utenze di tutta la regione, il servizio di accoglienza è stato sospeso momentaneamente, in quanto il numero di ricoverati è vertiginosamente aumentato. Il Cras ha, quindi, scelto di garantire al meglio l’assistenza ai pazienti già presenti, sia in termini di spazi vitali che risorse visto che in seguito alle ferie e al blocco dei trasporti, non ci è possibile rifornire la struttura di cibo, farmaci e quant’altro possa servire.”
“Per quanto riguarda la citata Legge regionale 9, - aggiunge la Dottoressa Alberto- è stata abrogata dalla Legge regionale 14/2015 che riassegna le funzioni alla Regione a far data dall'1 agosto 2015. Ciò nonostante manteniamo aperto ed efficiente il CRAS senza contributi né regionali né di nessuno ma solo con le nostre risorse. L’Associazione Anima Randagia, quindi, farebbe meglio ad informarsi - conclude - anche sull’aspetto legislativo prima di accusare la Provincia di Catanzaro di inadempienza o, peggio, di disinteresse se non addirittura crudeltà nei confronti degli animali, contribuendo ad alimentare false informazioni e soprattutto dando adito a polemiche che non hanno ragione di esistere se non quello di mettere in cattiva luce un Ente, i suoi amministratori e i suoi dipendenti che quotidianamente si sforzano di mantenere elevata la qualità dei servizi in ogni settore di competenza, nonostante l’innegabile momento di difficoltà.”