CnC. “Provveditorato penitenziaria: storia di uno spreco di denaro pubblico”

Catanzaro Attualità

"La vicenda del paventato trasferimento da Catanzaro a Lamezia del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria è un classico esempio di spreco di denaro pubblico, associato al mancato rispetto di ruoli e funzioni. Al di là del grave sgarbo istituzionale che si commetterebbe al capoluogo qualora gli fosse sottratto l’ufficio, vi sono almeno altri cinque motivi di carattere squisitamente economico che danno la misura del dannoso sperpero qualora il dirottamento si attuasse: a Catanzaro il PRAP può essere ospitato in locali comodi e idonei, siti in Via San Brunone di Colonia, già immediatamente disponibili, a costo zero e senza necessità di adeguamento; lo spostamento a Lamezia sarebbe previsto presso l’ex carcere dove, al contrario, occorrono spese assai onerose per il necessario adeguamento che – in ogni caso – non risulterebbe adeguato all’uso: tanto per iniziare è stato già richiesto un milione di euro, che si aggraverà con l’adeguamento antisismico”.

È quanto si legge in una nota del Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore”. “Il Demanio - prosegue CnC - si è espresso negativamente sulla soluzione dell’ex carcere di Lamezia. L’ex carcere di Lamezia, essendo un edificio del ‘400, è soggetto a vincolo storico-architettonico per il quale la Soprintendenza si è pronunciata con cautela giacché l’adattamento previsto presuppone alterazioni forzate alla struttura. Il Comune di Catanzaro, ad ulteriore conferma di ogni disponibilità nei confronti del Ministero, non avvierebbe verso quest’ultimo azioni risarcitorie per un debito di circa 300.000 euro dovuto a situazioni pregresse, relative ad un immobile che il capoluogo calabrese cedette al Ministero per insediarvi la Scuola di formazione della polizia penitenziaria, mai partita a Catanzaro in quanto dirottata a Catania”.

“La Centrale Operativa Regionale (COR) del PRAP – aggiunge la nota - è allocata nel Penitenziario di Catanzaro e per la sua realizzazione sono stati spesi diversi milioni di euro: apparirebbe una sovrumana follia trasferirla a Lamezia! Ma c’è qualcosa di molto più sospetto: in tutte le richieste avanzate per cercare un immobile idoneo, il Provveditorato ha sempre evidenziato la necessità di una metratura adeguata ad ospitare la COR. Anzi, uno dei motivi addotti (sarebbe meglio dire…scuse) con cui si rifiutano i locali di Via San Brunone di Colonia è proprio la sua presunta insufficiente metratura per questo scopo; laddove, strada facendo, ci si accorge che invece è proprio l’ex carcere lametino a non avere tali requisiti: e così, magicamente, dal suo progetto di adeguamento è stata “opportunamente” fatta sparire la necessità di spazi per la COR. In sintesi: ciò che dapprima veniva considerato un requisito essenziale nella scelta dell’immobile, ora non lo è più perché altrimenti l’ex carcere di Lamezia ne sarebbe escluso.”

“Perché allora tanto inspiegabile accanimento nel voler trasferire questo Ufficio? Come mai il provveditore Acerra, persino in questi giorni assolati di agosto, è “eroicamente” impegnato a trovare la quadra pur di dar corso al trasloco?

A chi giova, chi bisogna compiacere e cosa c’è dietro questo trasferimento così insensato?” si domandano da Catanzaro nel cuore sottolineando di ritenere “che la Corte dei Conti e la Magistratura abbiano sufficiente materiale per capirci qualcosa di piu! E dov’è andata a finire l’intenzione del Ministero della Giustizia di razionalizzare e contenere le spese? Se il ministro Andrea Orlando non fornirà immediati chiarimenti, sarebbe il caso che qualcuno gli chieda immediate dimissioni".