Suicidio Bozzo, condannato a 4 mesi l’ex editore Pietro Citrigno
Piero Citrigno, ex editore del quotidiano Calabria Ora, è stato condannato a quattro mesi di reclusione per violenza privata nei confronti di Alessandro Bozzo, il giornalista allora quarantenne che lavorava per la testata dell’imprenditore cosentino e suicidatosi il 15 marzo del 2013. La sentenza è arrivata intorno alle 14 di questo pomeriggio a firma del giudice Francesca De Vuono. Bisognerà ora attendere circa 90 giorni per conoscerne le motivazioni.
Il processo che ha visto imputato Citrigno è partito dopo che la famiglia del cronista aveva consegnato ai magistrati i suoi diari su cui appuntava quanto, a suo dire, avveniva al lavoro e dai quali sarebbe emersa l’amarezza per le decisioni e gli avvenimenti che accadevano all’interno dell’azienda editrice. Ad assistere al processo di oggi anche il padre e la madre di Bozzo, oltre che alla sorella, i colleghi e gli amici. L’imprenditore non era invece in aula.
Durante le fasi processuali si erano succeduti sul banco dei testimoni proprio alcuni colleghi del giornalista che avevano raccontato di un rapporto difficile tra lo stesso ed il suo editore sebbene, e proprio oggi, in aula, il legale di Citrigno abbia voluto ribadire che il suo assistito avesse stima per il collaboratore.
Per il pm Maria Francesca Cerchiara però i diari racconterebbero di un malessere di Bozzo proprio per le condizioni lavorative, cosa che sarebbe stata poi confermata anche dalle testimonianze dei suoi colleghi.