Reggio. A San Giorgio al Corso in mostra le opere di Alessandro Allegra
Promossa dall’Associazione Anassilaos è stata inaugurata presso la chiesa di San Giorgio al Corso – dove sarà esposta fino al 25 settembre - nell’ambito di Sacra Itinera/Percorsi d’Arte Sacra in onore della Madonna della Consolazione - una mostra di opere dell’artista reggino Alessandro Allegra.
È una tradizione che si rinnova ogni anno, in occasione della festività mariana che si svolge nella Città. Quest'anno la mostra, nell’ambito del Giubileo della Misericordia, ha sviluppato iconograficamente il tema della misericordia. Le otto tele raffigurano, infatti, personaggi che per la loro attività pauperistica hanno lasciato nella storia della chiesa un segno tangibile della loro spiritualità.
Dopo gli interventi di Don Antonio Santoro, parroco della Chiesa di San Giorgio, e della responsabile arte di Anassilaos Gloria Oliveti, è stata Elvira Leuzzi Calveri a soffermarsi sul giovane pittore che vanta una ricca collezione di premi nazionali ed internazionali e che di recente è stato inserito nel catalogo dei pittori contemporanei della Mondadori.
“Già maturo nella padronanza di una sua tecnica pittorica, Allegra – ha rilevato la studiosa - ha uno stile che si rifà alla ritrattistica rinascimentale, ma risente in parte anche di influenze nordiche nella essenzialità descrittiva dei suoi personaggi, come nelle tele che raffigurano don Tonino Bello, il cardinale Woityla o monsignor Ferro, ritratti in modo sobrio ma che esprimono attraverso lo sguardo una profonda ricchezza interiore. Nonostante l'acutezza delle singole caratterizzazioni – spiega ancora Calveri - tutti i ritratti appaiono accomunati da una sacralità che, acquistando il carattere di una stupefacente visione, rivelano profonda tensione spirituale”.
Alessandro Allegra in questa mostra, offre un saggio della sua capacità di rendere i tratti fisici e morali dei suoi modelli con mirabile penetrazione psicologica. Nei loro sguardi e nell'accentuazione delle rughe si legge l'esaltazione eroica dell'uomo, consapevole protagonista della storia anche se sottoposto ad un doloroso destino, come rivela il ritratto del cardinale Woityla.
In San Carlo Borromeo, invece, la coscienza di sé diventa misura di tutte le cose ed il gesto di misericordia verso il povero o l'appestato è il punto di sintesi di tutti gli ideali cristiani. Ideali evidenti nella tela dedicata ad un asceta: la sua energia spirituale è resa con rapide pennellate che pongono in rilievo il crudo realismo del suo volto scavato per le mortificazioni inflitte alla propria carne.