Prestiti con interessi del 400%: un arresto ed un obbligo di firma nella sibaritide

Cosenza Cronaca

Dalle prime ore della mattina di oggi, i militari della Guardia di Finanza di Montegiordano, assistiti dai Carabinieri della Compagnia di Corigliano, hanno eseguito una misura cautelare degli arresti domiciliari ed un obbligo di firma nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di usura, estorsione, favoreggiamento e falsità in testamento olografo-cambiale o titoli di credito.

L’operazione ha squarciato il velo su un giro di prestiti con tassi usurari anche del 400% annuo a persone, commerciarti ed esercenti arti e professioni varie in stato di bisogno, ai quali gli istituti di credito e società finanziarie avevano rifiutato il credito. I due destinatari della misura, parenti di terzo grado, agivano principalmente a Trebisacce e dintorni, ma anche nell’intera area della sibaritide.

Agli arresti è finito F.U., di Trebisacce, in quanto ritenuto attore principale dei reati, ritenuto dagli inquirenti vero e proprio punto di riferimento per quelle persone bisognose di finanziamenti. Con ruolo meno trainante, e destinatario quindi della misura meno pesante dell’obbligo di firma, è stato G.U., zio dell’arrestato, anch’egli di Trebisacce.

L’indagine è nata nel 2014 a seguito di una denuncia presentata da una vittima di usura alla Guardia di Finanza di Montegiordano.

Le successive investigazioni, eseguite anche attraverso intercettazioni telefoniche da parte dei militari di Corigliano, le numerose escussioni di probabili vittime, nonché l’esame di una copiosa documentazione bancaria, postale e manoscritti sequestrai agli indagati, hanno permesso di ricostruire in maniera capillare tutti i prestiti concessi alle vittime sui quali gravavano interessi, in alcuni casi, anche superiori al 400% annuo.

A garanzia delle somme di denaro prestate, l’usuraio pretendeva dalle vittime il rilascio di titoli cambiari ed assegni post-datati. Nella fase delle indagini, nei confronti degli indagati, gli inquirenti avevano disposto il sequestro di conti correnti bancari, postali, polizze vita e numerosi titoli cambiari in suo possesso, per un totale complessivo di 480 mila euro.