Cutro, in Comune sparisce il quadro di Rosario Migale: “vandalismo sciocco”
Nell'aula consiliare del Comune di Cutro è stato rimosso il quadro di Rosario Migale che faceva parte di tutta una serie di dipinti dei diversi sindaci dal 1946 in poi, e di personalità del territorio che rappresentano un pezzo di storia della città del Puttino.
Rosario Migale, il contadino rivoluzionario, partigiano negli anni della seconda guerra mondiale. Conosciuto in tutto il crotonese per essere stato anche un popolare protagonista, negli anni della riforma agraria e durante le lotte contadine. Amico di Angiolo Gracci, comandante della Brigata Sinigaglia e fondatore del partito comunista marxista-leninista con cui Migale ha condiviso il percorso politico sin dalla sua fondazione nel 1966.
Da consigliere comunale prese posizioni a difesa di Pier Paolo Pasolini per la nota querela subita dal sindaco Vincenzo Mancuso per un reportage scritto dallo stesso regista per la rivista il “Successo” e considerato offensivo per la popolazione di Cutro. Pasolini successivamente lo interpellò per affidargli la parte di San Tommaso nel film il Vangelo secondo Matteo nel 1964.
Alcuni anni fa, la figura di Rosario Migale ha interessato Pino Fabiano, un giovane studente allora, per preparare la sua tesi di Laurea. Dalla tesi è nato un saggio "Contadini rivoluzionari del Sud. La figura di Rosario Migale nell'antagonismo politico scritto dallo stesso Fabiano ed edito da città del Sole nel 2010. Il libro che ha avuto ottime recensioni da parte della stampa e di noti docenti universitari offre un percorso che si snoda nell'arco di 60 anni.
È la narrazione di Rosario Migale il contadino rivoluzionario di Cutro. Attraverso la sua figura emerge la storia di un paese e delle lotte contadine, le pagine di storia più belle che la Calabria ricordi.
“Il profilo storico culturale del contadino Migale può essere più o meno condivisibile, come d'altronde per ogni personaggio della storia. Non esiste nella storia antica o contemporanea che sia un personaggio condiviso da tutti. La stessa lotta partigiana in Emilia è stata oggetto di riviviscenze storiche di noti giornalisti e in particolare di Giampaolo Pansa in un saggio storico La Guerra dei Vinti che ha fatto molto discutere, ma non per questo è stata rimossa alcuna figura di quel periodo storico. Al contrario rimane patrimonio culturale dell'intera nazione. L'insolita rimozione o furto che sia è un fatto grave. Ancora più grave è il silenzio che aleggia intorno al triste episodio ma che crediamo non dovrà essere sottovalutato perché può creare un brutto precedente” affermano in una nota congiunta alcuni concittadini, Antonio Lorenzano, Idv, Giovanni Sergio, European Commission, Alessandro Labonia, Editore, Pino Fabiano Scrittore, Ippolito Chiellino, Consorzio Pecorino Crotonese, Raffaele D’Angelo, Comitato Promozione Cultura calabrese, calabresi di Parma, Demetrio Barozzi Movimento 5 Stelle, Antonio Migale Confartigianato Cutro.
“Anche se siamo estremamente convinti che si tratti di un gesto di un vandalismo sciocco – proseguono i firmatari - di una persona insignificante e superficiale, irrispettosa delle istituzioni e soprattutto della comunità intera e che pensa di poter cancellare pagine di storia che caratterizzano il popolo cutrese. A conferma di ciò è il rammarico e la desolazione personale del Sindaco Divuono che anche se non ha sporto denuncia e non si è espresso pubblicamente, probabilmente per aver considerato troppo vile il gesto, si è impegnato a recuperare il quadro per ricollocarlo nuovamente al suo posto”.