I Giovani comunisti alla mobilitazione contro la Buona scuola
Il 7 ottobre in occasione della giornata di mobilitazione nazionale contro le politiche scolastiche del Governo e per la tutela del diritto allo studio i Giovani comunisti di Catanzaro hanno deciso di aderire alla protesta.
“I frutti della cosiddetta “Buona Scuola” – scrive il gruppo - a più di un anno dalla sua promulgazione, sono sotto gli occhi di tutti. Nonostante i proclami del Governo, abbiamo assistito a trasferimenti coatti di insegnanti da Sud a Nord ed al processo di aziendalizzazione della scuola. Alcuni elementi di tale modello-azienda sono l'introduzione della flessibilità oraria, l'alternanza scuola-lavoro, un sistema di valutazione che crea disuguaglianze e la figura del preside-manager-padrone, che ha il potere di scelta nell'assunzione degli insegnanti e nella selezione delle imprese con cui stipulare convenzioni.
“La scuola renziana non prevede finanziamenti pubblici, ma un continuo ed inesorabile processo di privatizzazione del sapere e di ogni settore pubblico. La Buona Scuola, insieme a leggi come il Jobs Act e la legge Fornero, rientra in quadro più ampio di smantellamento dei diritti e di una deriva autoritaria che raggiunge il suo apice con la controriforma costituzionale. Per questo motivo, oggi più che mai, c'è la necessità di intrecciare la lotta per il diritto allo studio con quella per la riapertura degli spazi democratici e per contrastare un modello che non fa che aumentare le disuguaglianze sociali ed economiche, con la conseguente precarizzazone della vita di cittadini, studenti e lavoratori.
“Chiediamo diritti, non spot elettorali. Vogliamo, dunque, qualità della scuola e valorizzazione delle risorse, rappresentanza, democrazia, partecipazione, una legge di riforma strutturale con un piano di finanziamento di diritto allo studio ed un fondo nazionale per l'edilizia scolastica”.