Confindustria Reggio ascoltata al Senato sulle interdittive antimafia
È stata ascoltata dalla commissione Giustizia del Senato una delegazione di Confindustria Reggio Calabria, composta dal presidente Andrea Cuzzocrea e dall'avvocato Salvino Galluzzo, consulente legale dell'associazione, nell'ambito dell'iter di riforma del Codice delle leggi antimafia per la parte che riguarda la modifica dell'istituto delle interdittive antimafia.
I rappresentanti di Confindustria si sono soffermati proprio sulla necessità di una riforma al fine di colpire le aziende condizionate dal fenomeno mafioso e limitare gli effetti paradossali. Posizione, questa, sostenuta anche da Unindustria Calabria e da Confindustria nazionale. "Una questione delicata – hanno sottolineato i rppresentanti - in ragione del difficile bilanciamento tra l'esigenza, da un lato, di impedire le infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e quella, dall'altro, di contenere i 'danni collaterali' al mondo dell'impresa e del lavoro, derivanti dal vigente sistema normativo".
Il presidente Cuzzocrea in particolare ha sottolineato la "necessità di interventi tempestivi ed efficaci per modificare in meglio l'istituto delle interdittive, mediante una correzione della disciplina che eviti il rischio della desertificazione del tessuto produttivo del territorio".
"Trattandosi di incidere su libertà fondamentali dei cittadini, non ci si può basare su giudizi prognostici e valutazioni probabilistiche – ha detto Cuzzocrea – ma su comportamenti oggettivi ed accertati delle imprese da sottoporre alla misura interdittiva, che comprovino l'esistenza di un condizionamento effettivo e non meramente possibile".
Confindustria ha poi portato alla commissione Giustizia di Palazzo Madama una serie di proposte di modifica il cui fine è "contemperare l'interesse alla più ferma repressione dei fenomeni criminali con la tutela dei principi costituzionali in materia di libertà economica privata e di lavoro. In una realtà sociale afflitta dalla piaga della disoccupazione, soprattutto giovanile, non è possibile rischiare di chiudere imprese che solo ipoteticamente potrebbero correre il rischio di essere condizionate. Peraltro in siffatti casi lo Stato dovrebbe farsi carico di introdurre elementi di salvaguardia ed eliminazione del rischio, non di rimuoverlo alla fonte chiudendo le aziende".
Ancora, tanto il presidente Cuzzocrea quanto l'avvocato Galluzzo parlando delle white list hanno sottolineato che si tratta di uno strumento in grado di dare certezze agli operatori economici sui fronti della legalità e della tutela e per tanto ne hanno augurato il potenziamento.
A conclusione dei lavori Cuzzocrea ha ringraziato il Presidente della Commissione Giustizia del Senato, senatore Nico D’Ascola, per l’opportunità offerta alle categorie produttive di essere ascoltate.