Omicidio di Antonia Critelli, in Appello confermata la condanna a 30 anni
Trent’anni di reclusione per Davide Veneziano (25 anni) ritenuto responsabile dell’omicidio di Antonia Critelli, delitto avvenuto a Catanzaro il 23 marzo del 2009. È la decisione della Corte di Assise di Appello di Catanzaro che ha confermato la sentenza di primo grado.
La vittima, madre dell'allora presidente della Confcommercio, Pietro Tassone, imprenditore nel campo della panificazione, fu trovata morta in casa nel quartiere Pontepiccolo a seguito di una rapina.
Secondo quanto ricostruito allora dalla Squadra Mobile, che intervenne sul posto, la donna sarebbe stata prima picchiata poi legata con dello scotch e infine soffocata utilizzando un cuscino. I malviventi, che entrarono in azione in piena notte, si sarebbero arrampicati da un ponteggio esterno installato per alcuni lavori allo stabile.
Dopo l'isolamento del Dna rinvenuto sul luogo del delitto, gli investigatori ritennero di aver individuato i presunti responsabili che furono poi arrestati. A finire in manette anche Silvano Passalacqua, che con Veneziano ha dovuto rispondere di rapina pluriaggravata e omicidio pluriaggravato in concorso.
I due imputati hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato ed il Gup di Catanzaro, nel novembre dell’anno scorso, accogliendo le richieste del Pm e delle parti civili, li ha condannati a trent'anni di reclusione.
Tuttavia contro la sentenza solo l’avvocato di Veneziano ha presentato appello, dal momento che Passalacqua è deceduto. Il Procuratore generale, Raffaella Sforza, ha chiesto la conferma della sentenza in appello. Stessa richiesta, con condanna al risarcimento del danno, è stata presentata dagli avvocati di parte civile, Nunzio Raimondi e Fabrizio Costarella, mentre Piero Chiodo, difensore dell'imputato, ne aveva chiesto l'assoluzione o in subordine una congrua riduzione di pena.
Dopo una lunga camera di consiglio la Corte ha confermato la sentenza di condanna a trent'anni, infliggendo a Veneziano il risarcimento del danno nei confronti delle parti civili costituite ed alle ulteriori spese processuali.