Nati-mortalita delle imprese: chiuso in positivo il III Trimestre 2016 del crotonese, 61 le unità in più
Il terzo trimestre del 2016, si apre con un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni di imprese, pari a 61 unità. A determinarlo hanno concorso 218 iscrizioni di nuove imprese (2 in meno rispetto alla stessa rilevazione del 2015) e 157 cessazioni di imprese esistenti (nel trimestre, non vi sono cancellazioni d’ufficio).
Questo genera un tasso di crescita positivo pari allo 0,35%, che colloca la nostra provincia in 25° posizione, nella classifica generale per tassi di crescita provinciali, ed in linea con la media nazionale che registra un tasso di crescita pari allo 0,27%. Il dato delle iscrizioni è peggiorativo rispetto a quanto registrato sia nel terzo trimestre del 2015 (220 iscritte), che del 2014 (243 nuove iscrizioni).
Guardando alle forme giuridiche, in termini assoluti l’aumento del saldo è da ascrivere alle società di capitali (+43 unità, ed un tasso di sviluppo positivo pari all’ 1,42%); ed alle ditte individuali: 25 imprese in più che generano un tasso di sviluppo pari allo 0,21%. Negativi invece, i saldi delle società di persone (-4 unità, ed un tasso di sviluppo pari a -0,24%); e delle atre forme – sostanzialmente società cooperative e consorzi (-3 imprese e tasso di sviluppo pari a -0,60%).
“Anche il terzo trimestre si chiude con un saldo positivo dei dati relativi alla demografia delle imprese in provincia di Crotone – è il commento del Presidente della Camera di commercio Alfio Pugliese – Tuttavia, tale risultato non è ancora sufficiente per entusiasmarsi poiché a fronte di 218 iscrizioni di nuove imprese, assistiamo alla cessazione di altre 157, dato non falsato dalle cancellazioni d’ufficio. Questo attesta che, nonostante ci sia un’attitudine sul territorio a fare impresa, tale decisione è, talvolta, più il frutto della mancanza di sbocchi professionali che non della presenza di un reale progetto imprenditoriale. Ecco perché da anni l’Ente camerale persegue obiettivi di consolidamente delle imprese esistenti mediante la valorizzazione delle produzioni di qualità, l’introduzione di innovazioni di processo e l’internazionalizzazione”.
Circa la forma giuridica le attività imprenditoriali della nostra provincia rimangono rappresentate prevalentemente da ditte individuali, che rappresenta ben il 69,9% del tessuto imprenditoriale dell’intera provincia. A seguire, le società di capitali con il 17,6% del totale e le società di persone, che rappresentano il 9,6% del totale delle imprese. Assai più modesta è invece la percentuale delle altre forme giuridiche, che rappresentano il 2,8% del tessuto imprenditoriale provinciale.
Il saldo positivo è da imputare principalmente alle imprese non classificate (+48 unità); alle imprese agricole (+21 aziende); a seguire altre attività di servizi (+5 unità); attività professionali, scientifiche e tecniche (+4 unità); noleggio, agenzie viaggio, servizi supporto alle imprese (+2 imprese); attività manifatturiere (+3 imprese); le attività dei servizi di alloggio e ristorazione unitamente alle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (+2 imprese).
Tra i settori che registrano saldi negativi si segnalano le imprese commerciali (-11 aziende); le aziende del comparto trasporto e magazzinaggio (-6 unità); servizi di informazione e comunicazione (-4 imprese); le imprese edili (-3 aziende). Sostanzialmente stabili i restanti comparti. Il tessuto imprenditoriale crotonese è composto in misura prevalente da imprese che operano in attività di tipo tradizionale ed in particolare, il 27% degli imprenditori opera nel settore dell’ Agricoltura, il 25,8% nel Commercio, il 12,3% nelle Costruzioni. A seguire, il 7,5% opera nelle Attività manifatturiere; il 6% nelle Attività dei servizi di alloggio e ristorazione. Esigua la percentuale degli altri settori, fatta eccezione per le Imprese non classificate che rappresentano il 7,2% dello stock al 30 settembre 2016.