Sventata evasione di un detenuto libico nel carcere di Vibo Valentia
È stata sventata sabato scorso dal personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Vibo Valentia l'evasione di un detenuto straniero, un libico 19enne che era stato arrestato, lo scorso 24 novembre, a Vibo Marina durante uno dei tanti sbarchi di migranti.
La notizia del tentativo di fuga è stata resa nota dal Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, che attraverso il suo segretario provinciale, Saverio Ditto, ha fatto sapere che il giovane ha tentato di scappare scavalcando il cortile passeggi e nascondendosi poi nei pressi della chiesa, ma è stato subito catturato dagli agenti.
“Un grazie – dice Ditto - va al personale in servizio, che ha dimostrato alto zelo e grande professionalità pur lavorando in grave carenza organica. La pianta organica prevista dal Ministero nel 2013 prevede infatti 142 unita rispetto a quella del 2001, che ne prevedeva ben 201 unità: un taglio di 60 unità”.
Al rappresentante sindacale locale fa eco segretario generale Donato Capece affermando che la tentata evasione è “l'ennesimo grave evento critico che – sostiene - si verifica in un carcere italiano ed è sintomatico che negli ultimi dieci anni ci sia stata un'impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni '90 sono passati oggi ad essere 19mila”.
“Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d'origine - propone Capece - può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia”.
Il dato oggettivo. Per il segretario nazionale, sarebbe però un altro: secondo il Sappe le espulsioni di detenuti stranieri dall'Italia sono state fino ad oggi “assai contenute, oserei dire impercettibili” dice Capece sfoderando i numeri: “896 nel 2011, 920 nel 2012, 955 nel 2013, 811 nel 2014, 725 nel 2015 e, nei primi sei mesi del 2016, solamente 413, prevalentemente in Albania, Marocco, Tunisia e Nigeria. Auspico che il governo ed il ministero della Giustizia – conclude - pongano la questione delle espulsioni dei detenuti stranieri tra le priorità di intervento".