Catturato il latitante Carmine Penna, irruzione in un appartamento: era col nipote

Reggio Calabria Cronaca
Carmine Penna e la marijuana ritrovata nel nascondiglio

Era ricercato dal settembre scorso Carmine Penna, 37enne di Sinopoli, che era sfuggito ad un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione "Grifone" eseguita dalla polizia contro la cosca “Santaiti” di Seminara. I carabinieri sono riusciti a rintracciarlo e arrestarlo stamani all’alba dopo un’irruzione all'interno di un appartamento nel quartiere Tremulini.

A carico latitante gli inquirenti contestano il porto abusivo e la detenzione di armi, la detenzione ai fini di spaccio e lo spaccio di stupefacenti, reati aggravati dal fatto di aver agevolato l'attività delle associazioni mafiose.

L’indagine “Grifone” aveva evidenziato delle presunte cointeressenze di Penna con la cosca di Seminara, la cui operatività è stata riconosciuta nella sentenza “Cosa Mia”.

All'interno dell'appartamento in cui si nascondeva, che si trova in via Clearco, e sulla cui proprietà sono in corso altri accertamenti, al momento dell’irruzione dei carabinieri era presente il nipote 16enne del ricercato. Nel corso della perquisizione sono state trovate, in un vano ricavato nel sottotetto, due buste di marijuana per circa 700 grammi di droga.

Penna è gravato da numerosi procedimenti penali ed è considerato dagli inquirenti come un “soggetto di notevole spessore criminale” e contiguo alla cosca degli Alvaro, a cui è legato da rapporti di parentela: il nonno materno, infatti, Carmine Alvaro, morto nel 2006, era il cognato di Domenico (deceduto invece nel 2010), detto “Don Micu”, che dal punto di vista giudiziario è riconosciuto essere uno dei “capi” dell’omonima, successivamente fermato come “capo locale di Sinopoli” nell’ambito dell’Operazione “Crimine”.

La mamma, invece, è Grazia Alvaro, è scomparsa dal 3 dicembre del 1990 - gli investigatori credono sia stata vittima di lupara bianca - il cui suocero, Giuseppe Penna, è stato a sua volta assassinato il 12 gennaio del 1992 da Carmine Alvaro, della donna.

Ed ancora, La sorella Domenica è stata invece uccisa nel 2001 dal marito Francescantonio Alvaro, trovato a sua volta morto nel luglio del 2014, colpito da numerosi colpi di arma da fuoco, nelle campagne di Sinopoli.