Provincia Crotone: presentata ieri la V edizione del progetto di educazione ambientale

Crotone Attualità

“L’amministrazione provinciale di Crotone crede fortemente nelle potenzialità del territorio e porta avanti ogni iniziativa volta al rispetto dell’ambiente e soprattutto nel ruolo che il mondo della scuola può svolgere sulle tematiche dell’educazione ambientale. Ecco perché alorizzazione stretta collaborazione con la Lega Navalembientale dell'ale rivolti al mondo della scuola eportiamo avanti, anche per il 2010-2011 il progetto di educazione ambientale dell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto, in stretta collaborazione con la Lega Navale”. Questo uno dei passaggi centrali dell’intervento del vice presidente dell’Ente intermedio, Gianluca Bruno, nel corso dell’incontro tenutosi, nel pomeriggio di ieri, nella sala conferenze della Lega Navale. L’incontro è stato mirato ad illustrare, ai Dirigenti scolastici, la V^ edizione del progetto di educazione ambientale rivolto alle scuole elementari, medie ed agli istituto comprensivi i cui rappresentanti sono il referente all’ambiente, due classi ed i relativi docenti. Il progetto è coordinato dalla Lega Navale e vedrà impegnati la biologa Stefania Tammaro, istruttori federali di vela, i diving per la pulizia dei fondali marini, gli addetti all’Aquarium di Capo Rizzuto ed i battelli dal fondo trasparente di Le Castella. Alla riunione erano presenti, oltre al vice presidente della Provincia, il Dirigente dell’Amp Antonio Leto, Luciano Greco coordinatore dell’Ambito provinciale Territoriale di Crotone e, per la Lega Navale, il presidente Giovanni Pugliese ed il vice presidente Bonaventura Pugliese. “Lo scorso anno –ha ricordato Bruno- a tale iniziativa, finanziata dal Ministero dell’Ambiente e Provincia- hanno partecipato circa 1000 bambini e ragazzi delle scuole del territorio che hanno avuto modo di apprendere, attraverso un percorso didattico-educativo, l’importanza dell’ambiente in cui vivono. Come amministrazione provinciale siamo dell’idea -ha aggiunto il vice presidente- che per meglio tutelare l’ambiente è necessario puntare sulla conoscenza facendo in modo di trasferire queste conoscenze alle nuove generazioni. Spesso l’Area Marina Protetta viene vista solo come un vincolo allo sviluppo ed invece ogni forma di sviluppo passa proprio dalla difesa dell’ambiente e dalla tutela delle bellezze di cui il mare è ricco”. Il progetto è stato ampiamente condiviso dal coordinatore scolastico provinciale Luciano Greco il quale si è dettagliatamente soffermato sull’importanza dell’educazione ambientale nella società odierna e con riguardo ai bambini. “L’educazione ambientale -ha sottolineato Greco- è innanzitutto una seria opportunità per alunni e studenti. Deve garantire una sensibilizzazione ambientale fondata su un approccio attivo, deve proporre strumenti per l’acquisizione di una nuova cultura scientifica. L’educazione ambientale –ha proseguito Greco- non è solo ampliamento del sapere ma essa determina delle situazioni in cui i bambini dovranno poter essere attivi protagonisti ed in cui le attività hanno un senso in presa diretta con la realtà. La Riserva Marina, con i suoi spettacolari fondali, può considerarsi come un vero e proprio laboratorio ecologico. Un luogo –ha concluso Luciano Greco- in cui osservare e toccare con mano lo stretto legame che da sempre sussiste tra l’uomo ed il mare”. Il Dirigente dell’Amp, Antonio Leto, sottolineando l’importanza dell’iniziativa, ha spiegato che il progetto è diviso in più fasi e che come lo scorso anno si tratterà di teoria e pratica. Il progetto prevede una prima fase teorica sia per gli alunni che per i docenti, che si esplicherà con alcuni incontri preliminari formativi con i docenti (novembre–dicembre); lezioni didattiche in aula (dicembre–aprile) destinate agli studenti per illustrare loro le caratteristiche del patrimonio naturalistico dell’area. A questa fase ne seguirà una esclusivamente pratica. Si tratta di una serie di offerte e programmi per la fruizione differenziata (aquarium, lezioni di biologia sul campo, con ausilio di tecnologia audio–video, sport acquatici) del patrimonio sommerso dell’area marina protetta “Capo Rizzuto”. Previste poi visite naturalistiche da terra con l’ausilio degli operatori didattici. Le scolaresche avranno modo di approfondire attraverso il gioco e strumenti didattici i diversi aspetti dell’ambiente marino. Il luogo prescelto per quest’attività è il Ceam-Aquarium di Capo Rizzuto. La struttura, che presenta una straordinaria varietà della fauna e della flora presente nell’A.m.p. è composta da 20 vasche dalla capienza totale di 20.000 lt. ed è una piccola riserva nella quale sono stati ricreati, nel pieno rispetto degli organismi presenti, gli habitat marini. In programma alcune visite naturalistiche su battelli per le lezione di biologia sul campo. Durante una piacevole crociera, gli studenti potranno vivere l’emozione di un’immersione, senza toccare l’acqua, e scoprire cosa accade in profondità. Ciò sarà possibile grazie all’utilizzo di battelli a fondo trasparente ed a visione sottomarina, ma anche attraverso l’ausilio della tecnologia audio/video. I fondali verranno portati in superficie in tempo reale e spiegati da operatori didattici e biologi. Gli educatori introdurranno gli studenti alla conoscenza della flora e della fauna del mondo sommerso, ai subacquei è affidato il compito di portare, grazie ad attrezzature specializzate, il patrimonio sommerso in superficie. Previsti inoltre alcuni percorsi subacquei che intendono creare e favorire il coinvolgimento diretto dei giovani alla fruizione ed alla scoperta dell’area protetta. Il progetto è suddiviso in varie fasi che possono essere complementari l’una all’altra a secondo delle priorità educative o divulgative che si tratti di bambini o adulti, prevedendo immersioni in Sea–watching ed Ara. Anche quest’anno poi sono previsti percorsi didattici in navigazione (vela). Si intende attivare una programmazione didattica utilizzando il mare come “palestra pedagogica”, nel corso delle quali saranno illustrate le principali caratteristiche dell’amp e mostrate le calette più caratteristiche e rappresentative dell’area protetta, con la consapevolezza che un “contatto” diretto con le realtà esistenti possa rappresentare lo strumento principale per “educare” alla fruizione della stessa e come l’approccio a mezzi nautici compatibili possa essere sinonimo di rispetto per la natura e l’ambiente. Nel corso delle iniziative previste si attiveranno lezioni didattiche con esperti e/o biologi marini specifiche per le diverse tipologie di escursioni. Alla presentazione del progetto erano presenti i funzionari dell’A.m.p. Simone Scalise e Nilde Megna.