Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, convegno della diocesi
Domenica 15 Gennaio la Chiesa celebra la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Tema di questa 103esima edizione è “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce”. Nell’occasione l’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano ha organizzato, con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità all'accoglienza ed all'avvio di processi di integrazione con e per migranti e rifugiati, una serie di iniziative.
Le celebrazioni per la giornata cominceranno domenica 15 gennaio con l’animazione e la partecipazione alle liturgie e ad momenti di fraternità con la presenza di comunità di migranti e rifugiati, nelle circa 25 parrocchie che hanno aderito all'iniziativa. Lunedì 16 si svolgerà il convegno “Allarga lo spazio della tua tenda”, alle ore 17.30, al Salone degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile di Cosenza.
Ad introdurre e moderare i lavori sarà Pino Fabiano, direttore dell’Ufficio Migrantes. È prevista la riflessione biblica di padre Pino Stancari, mentre Cristina Molfetta della Fondazione Migrantes presenterà il Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2016. Seguiranno le testimonianze di Rita Carravetta di Medici senza Frontiere e di migranti e rifugiati. Saranno, inoltre, presentati il progetto di animazione territoriale per l’ospitalità diffusa “Allarga lo spazio della tua tenda” a cura dell’Ufficio Migrantes diocesano e la mostra “pARTEnze” di padre Anselmo Perri a cura di don Salvatore Fuscaldo, direttore del Museo diocesano. Concluderà i lavori don Giacomo Tuoto, vicario episcopale.
Con il tema “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce”, Papa Francesco vuole focalizzare l’attenzione soprattutto sui bambini che arrivano da soli nei paesi europei, ma non sono in grado di far sentire la propria voce e diventano facilmente vittime di gravi violazioni dei diritti umani. Ciò che preoccupa è la condizione dei minori nel contesto della migrazione internazionale. Infatti, i bambini e le donne, rappresentano le categorie più vulnerabili all’interno di questo grande fenomeno e proprio i minorenni sono i più fragili, spesso invisibili, perché privi di documenti e accompagnatori.