Continua Ecogiustizia Tour con la tappa petilina e la visita a Capocolonna
Le tappe calabresi di Ecogiustizia Tour del direttore nazionale Legambiente, Stefano Ciafani, continuano con l’incontro che si è tenuto a Petilia Policastro e a Capocolonna. Dopo aver incontrato gli studenti dell’Itas Chimirri di Catanzaro, gli universitari dell’Umg ed alcuni avvocati, nella mattinata di venerdì 13 Ciafani nella biblioteca comunale di Petilia Policastro ha incontrato gli studenti del liceo scientifico “Raffaele Lombardi Satriani” e la cittadinanza per discutere di raccolta differenziata nel crotonese e della legge sugli ecoreati.
L’incontro petilino si è aperto ponendo l’attenzione sulla raccolta differenziata, iniziata da circa due anni nella città dell’Alto Marchesato crotonese. Andrea Dominijanni, vicepresidente di Legambiente Calabria ha portato i saluti di tutta la segreteria regionale e ha ringraziato per l’organizzazione della giornata il Circolo locale. Filomena Ierardi, componente della segreteria, ha invece descritto le attività del Circolo Legambiente Petilia sottolineando le diverse campagne di sensibilizzazione portate avanti dai soci petilini in tema di raccolta differenziata e le diverse denunce fatte in materia di ecoreati.
Interessante il dibattito che si è creato tra i liceali e Ciafani che ha risposto alle domande dei giovani curiosi di capire come funziona la legge sugli ecoreati e su come possono da semplici cittadini fare la loro parte. “Quando si parla di ecoreati si parla di noi perché siamo noi a subire le conseguenze dei misfatti – ha spiegato il direttore agli studenti – motivo per il quale dobbiamo essere sentinelle del territorio. Voi giovani potete essere custodi del territorio, utilizzando i mezzi che avete come gli smartphone potete fotografare le illegalità compiute e potete denunciare anche alla nostra associazione i reati che vengono perpetrati contro l’ambiente”.
Subito dopo l’incontro petilino Ciafani ha fatto visita all’Oasi del Martin Pescatore a Capocolonna, dove tra colori e gli odori che la zona crotonese ha regalato ha potuto scoprire un luogo curato dai soci del Circolo Ibis di Crotone.