Gratteri: terrorismo? In Italia la migliore polizia del mondo. Mafia? Alimentata dall’assistenzialismo
In Italia non si sono finora verificati attentati terroristici perché c'è la cultura del controllo del territorio. Qui opera, probabilmente, la migliore polizia giudiziaria del mondo.
Parola di un “combattente”, di un magistrato che ha fatto della lotta al crimine, soprattutto organizzato, la sua ragione di vita. Parole a cui credere se lanciate dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. L’occasione è stata la presentazione del suo ultimo libro “Padrini e Padroni. Come la 'Ndrangheta è diventata classe dirigente”, manifestazione con la quale si sono concluse le celebrazione dei 210 anni del Comune di Soveria Mannelli.
All'iniziativa, svolta presso la Biblioteca "Michele Caligiuri", era presente tanta gente, tra cui anche il Prefetto della di Catanzaro Luisa Latella e il Comandante Provinciale dei Carabinieri Marco Pecci. L’evento è stato introdotto dai saluti del Sindaco Leonardo Sirianni e dagli interventi dell'editore Florindo Rubbettino e di Mario Caligiuri, professore dell'Università della Calabria, entrambi amministratori del comune calabrese.
“La riforma della giustizia e quella della scuola – ha esordito Gratteri - sono le più importanti e dovrebbero andare a braccetto". Il magistrato ha poi affrontato il tema della legalizzazione della droga: "fa paura uno Stato che consente il male dei cittadini" ha sostenuto puntando l’indice anche sulle politiche finora sperimentate in tal senso e fallite, come dimostrerebbe anche il recente caso dello Stato americano del Colorado. Gratteri ha evidenziato i danni certi che le droghe provocano alla salute, ribadendo come le iniziative di liberalizzazione non intacchino la potenza economica delle mafie.
“L'assistenzialismo - ha proseguito - è stato il più grande crimine compiuto contro il Sud poiché ha alimentato direttamente e indirettamente le mafie”; la tesi del magistrato è che per combattere la criminalità “occorre prima di tutto capirla, per contrastarla nei suoi falsi miti per poterne comprendere la terribile pericolosità”.
“C'è tanto da fare sul piano culturale” ha aggiunto, spiegando la sua intensa opera di divulgazione della conoscenza della "malapianta" criminale. "È un'attività faticosa, ma indispensabile per scuotere le coscienze". "Non è vero - ha concluso Gratteri - che i calabresi siano omertosi: molto spesso non hanno nessuno con cui parlare".
Al termine della presentazione, è stata inaugurata la sezione “Nicola Gratteri” con tutti i libri del magistrato, scritti spesso in collaborazione con il giornalista Antonio Nicaso. In questo modo, le pubblicazioni saranno disponibili in modo organico e completo per essere studiate da ricercatori, giovani e cittadini.