A Canna il Premio Cultura

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Hanno contribuito con le loro prospettive di ricerca, entro ambiti interconnessi, a realizzare quel ponte attraverso il quale l’arte e la scienza convergono, pur provenendo da poli opposti, fondendo le proprie aspirazioni per aprirsi ad un futuro in continuo mutamento, foriero di speranza per le generazioni future. Ecco cosa accomuna le giovani Maria Domenica Arcuri e Pasqualina D’Ursi, artista, ambasciatrice della street art la prima; ricercatrice la seconda. Sono loro le vincitrici del Premio Canna cultura 2016-2017, riconoscimento alla creatività al femminile.

L’evento di qualità, inserito nell’ambito della Festività di Sant’Antonio Abate, ha concluso domenica 22 nel 229esimo anniversario dalla nascita del Borgo dei Portali (con la sua autonomia da Nocara), nel restaurato Palazzo Jelpo, la tre giorni di iniziative patrocinata dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Giovanna Panarace e promossa dalle associazioni culturali Res cannae e Corrado Alvaro con la collaborazione di Biosfera e la Proloco locale.

Dalla promozione delle eccellenze enogastronomiche al focus sulle realtà agro economiche innovative e le tradizioni locali, dall’imprenditorialità giovanile, al controllo del territorio, dalla sostenibilità ambientale alle nuove risorse come canapa e lino, fino ai laboratori di educazione al gusto per i più giovani. Sono, questi, i temi ed i diversi momenti che hanno scandito l’edizione 2017 della Festività del Santo protettore degli animali.

"Pasqualina D’Ursi – si legge nelle motivazioni – esplica la propria attività sulle dinamiche strutturali e funzionali del corpo umano, attraverso lo studio dei meccanismi molecolari che sottendono all’insorgenza della malattia e dei disordini biologici, per progettare nuovi approcci terapeutici, intervenendo inoltre sulla tossicità da inquinanti ambientali, fortemente impattanti sulla salute umana. – Maria Domenica Arcuri – si continua – mette in luce, attraverso la divulgazione delle opere degli street artists, l’incorporazione della tossicità da parte del tessuto sociale, molto spesso disgregato, alterato, sradicato, inserito in contesti interstiziali della macroarchitettura urbana, costituita da aree in decomposizione, deprivate di quella vitalità socializzante, connotate da paesaggi immersi in spazi frammentati, in quanto produttori di universi incondivisi e volutamente settati in base alle funzioni di produzione. La ARCURI ci pone, dunque, di fronte ad una costante riflessione sulle questioni dell’emarginazione che produce, somministrata nel tempo, quelle macroscopiche alterazioni patologiche e quegli inquinanti psico-ambientali di cui a livello microscopico la ricercatrice Pasqualina D’URSI si adopera per definire una possibile via d’uscita e di risanamento. – Pregiato e particolarmente denso di significati simbolici, egregiamente illustrati nel corso della cerimonia, il premio: un raffinato piatto di ceramica dipinto a mano da artigiani ceramisti pugliesi".

Autorevole la commissione valutatrice che ha esaminato i curricula delle candidate al Premio Canna cultura, composta oltre che da Ottavio De Clemente e Andrea BONFIGLIO, presidenti, rispettivamente, delle associazioni culturali Res cannae e Corrado Alvaro, da personalità del mondo accademico e culturale che hanno trasmesso dei video messaggi: Giovanni La Canna dell’Università Vita Salute – San Raffaele di Milano, Francesco Moliterni dell’Università di Bari, Emilia COSTA del Politecnico di Milano, l’artista Patricia Del Monaco; Angela Savino dell’Università Tor Vergata di Roma; Daniele Zaccaria dell’University of California, Davis, Maria Barresi del settore cultura RAI UNO; l’art consultant Francesco Cascino e Mayra Arvioti responsabile del dipartimento economie e paesi in via di sviluppo e politiche internazionali della Banca Mondiale di Bruxelles.

Una terza tappa chiuderà l’evento nella prossima Primavera con una mostra fotografica dedicata ai portali di cui è ricco il centro storico di Canna.