Si lanciò dal viadotto, indagati due medici e un infermiere di Psichiatria
Una psichiatra (F.F.M. di 62 anni), una psicologa, (G.D.M. di 61 anni), e un infermiere (R.S. di 56 anni): sono tre i sanitari indagati dalla Procura di Vibo Valentia per la morte di Sonia Puntoriero, la donna di 41 anni che lo scorso 29 settembre si è suicidata lanciandosi dal viadotto autostradale dell’Autostrada del Mediterraneo che sovrasta la cittadina di Pizzo.
I carabinieri hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari ai due medici ed all’infermiere del reparto di Psichiatria dell’ospedale del capoluogo che avrebbero avuto in cura la donna. I reati contestati sono di concorso in abbandono di persona incapace con l'aggravante di averne causato la morte.
La vittima era stata difatti portata nell’ospedale cittadino, prima del suicidio, per un Trattamento sanitario obbligatorio. Secondo l’accusa i tre sanitari l’avrebbero abbandonata provvedendo solo a firmare la proposta di Tso senza però eseguirlo “nonostante la ricorrenza dei presupposti e l’autorizzazione di un parente che aveva acconsentito all’utilizzo della forza” e lasciando che la donna si allontanasse liberamente dal reparto per poi recarsi sul ponte da cui si è lanciata.
La Puntoriero era stata giudicata incapace per malattia di mente e affetta da scompenso psicotico con deliri persecutori. Dopo la tragedia i militari di Pizzo, su mandato della Procura, andarono nel reparto di psichiatria per acquisire tutta la documentazione necessaria per ricostruire la vicenda. Dall’inchiesta emergerebbero pertanto alcune omissioni ed anomalie.