Consegnaci gratis il pesce, pescatori pestati: arrestato per estorsione e lesioni
La Squadra Mobile di Vibo Valentia ha eseguito stamani un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, a carico di Rosaio Primo Mantino, 41enne pluripregiudicato di Vibo Marina, ritenuto organico alla cosca locale dei “Piscopisani”, ed accusato, in concorso con altri, di estorsione e lesioni aggravate commesse con modalità mafiose.
L’arresto scaturisce da un pestaggio avvenuto, nella tarda serata del 13 giugno del 2015, davanti alla Capitaneria di Porto del quartiere marinaro. Allora la polizia intervenne apprendendo che poco prima un membro dell’equipaggio di un motopeschereccio era stato aggredito e colpito violentemente da due persone armate di bastoni, poi fuggite a bordo di un’auto guidata da un terzo soggetto.
La vittima, che era da poco rientrata da una battuta di pesca, a seguito del pestaggio fu costretto a ricorrere alle cure del 118 e successivamente, insieme al fratello, anche lui componente dell’equipaggio, venne invitato negli uffici della Squadra Mobile per chiarire quanto accaduto.
Allora denunciò l’aggressione subìta raccontando agli agenti che la spedizione punitiva sarebbe stata dovuta alla pretesa, da parte delle persone che lo avevano picchiato, di ottenere parte del pescato “sotto forma di omaggio”, una richiesta che sarebbe stata avanzata tutte le volte che rientrava con l’imbarcazione.
I pescatori, per stare “tranquilli”, in diverse occasioni avevano ceduto alle richieste, ma quella sera di giugno furono aggrediti per aver consegnato un quantitativo di tonno inferiore a quello voluto.
Sono così state avviate le indagini da parte della Mobile, coordinate dai magistrati della Dda di Catanzaro, diretta dal Procuratore Nicola Gratteri, e che hanno portato - grazie all’indicazione delle vittime - verso gli indagati. Gli investigatori hanno comunque cercato di ricostruire attentamente i fatti per individuare i presunti responsabili: sono stati ascoltati testimoni e visionate le immagini della videosorveglianza all’interno del Porto di Vibo Marina. Sono in corso indagini e ricerche per assicurare alla giustizia altri pregiudicati ritenuti coinvolti nel pestaggio.