Armi in pugno rapinano un bar-panetteria, inseguiti ed arrestati
Col volto travisato ed armati di pistola hanno fatto irruzione in un bar panetteria del centro, si sono fatti consegnare l’incasso e sono poi fuggiti.
La rapina è avvenuta nella serata di ieri, venerdì 27, intorno alle otto, nel locale “Boulangerie” di viale Pace a Vibo Valentia. Sul posto sono arrivate subito le pattuglie della squadra mobile: i malviventi erano scappati via a piedi da pochi secondi ma gli agenti sono riusciti comunque ad individuarli ed inseguirli fino all’ingresso di un palazzo poco distante dal luogo della rapina.
Una volta arrivati sul posto altri colleghi hanno così fatto irruzione nell’appartamento di un romeno di 18 anni, Liviu Daniel Sarig, che era stato riconosciuto durante l’inseguimento perché noto come pregiudicato per reati dello stesso tipo ed, al momento, anche ai domiciliari per un altro motivo. Insieme al 18enne, in casa c’era anche un 22enne vibonese, Francesco Antonio Pio Carnovale, pure lui pregiudicato.
La polizia ha perquisito l’appartamento ritrovando due pistole identiche a quelle utilizzate dai rapinatori del bar panetteria, ovvero un revolver calibro 38 cromato e carico e la replica di una pistola semiautomatica 9x21, con la canna otturata ma comunque priva del tappo rosso; rinvenute inoltre svariate munizioni calibro 38 e alcuni capi d’abbigliamento identici a quelli indossati dai rapinatori.
I sospetti degli investigatori sono stati così fugati dalla visione delle immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso presenti nel negozio ma anche dal recupero di un sacchetto all’interno del quale la banconista, minacciata con le armi, aveva messo il denaro della cassa, sebbene e nello stesso i poliziotti hanno ritrovato solo le monete e non le banconote, per un totale di circa 300 euro.
Sarig e Carnovale, così, sono tati arrestati in flagranza per rapina aggravata in concorso e violazione delle norme sul controllo delle armi. Il romeno è accusato anche di evasione. I due giovani sono stati trasferiti nella casa circondariale del capoluogo.