Rossano. Da un progetto enogastronomico il primo olio Igp di Calabria

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Il primo olio IGP di Calabria, espressione di un progetto gastronomico a più voci, che ha riguardato la trasformazione di tre varietà di olive nel territorio di Rossano Calabro: 70% “Dolce di Rossano”, 20% di “Carolea” e 10% di “Rogianella”, creando una qualità definita “Fruttato Leggero”.

È stato prodotto grazie alla laboriosità di 32 ristoranti del circuito “Terre del Sole”, di cinque istituti scolastici superiori di Rossano (Liceo scientifico, Classico, Linguistico, Agrario, Alberghiero), di tre enti di ricerca, l’Arsac di Calabria, per la parte agraria, il Crea (istituto sperimentale di olivicoltura di Rende) per le analisi di degustazione ed etichettatura e l’università Federico II° di Napoli - nella persona del prof. Raffaele Sacchi del Dipartimento di Tecnologia Agraria - per il ciclo di trasformazione in alta qualità dell’olio extravergine di oliva, poi ottenuto con l’apporto di un oleificio locale.

Lo rende noto, Francesco Pingitore, direttore di Terre del Sole, che spiega come “i ragazzi coinvolti nell’ambito del progetto sono stati 30”. “L’azione - precisa Pingitore - viene fuori da una sinergia tra scuola, azienda olearia interessata, ristoratori, enti, istituti in un esempio di formazione-lavoro nel quale ciascun soggetto interagisce con proprie capacità ed esperienze per mettere forza in vocazioni, risorse, intuizioni e buona volontà”.

Per tutto ciò hanno offerto la loro professionalità Alberto Bua che ha curato le lezioni di Marketing; Claudia Bonofiglio responsabile della qualità e del coordinamento per la parte scientifica; Gianni Servidio, divulgatore agronomo Arsac; Gabriella Lo Feudo che è intervenuta su analisi e degustazioni; Massimo Pellegrino del Crea che si è adoperato sul ciclo di trasformazione per l’alta qualità dell’olio extravergine di oliva.

Fine dell’iniziativa, oltre quello di creare un prodotto di alta qualità, era anche di suscitare interesse, formare dei ragazzi e incamminarli, con opportuni tutor, alla conoscenza delle metodiche specifiche per fare un olio extravergine di oliva di razza, che molti territori di Calabria posseggono, grazie alle coltivazioni, con tante altre peculiarità.

Un esperimento che ha dimostrato, ancora una volta, la capacità dei giovanissimi di sapersi avvicinare e guardare all’agricoltura ed ai sistemi di trasformazione, con attenzione e serietà, quando sono accompagnati da maestri appassionati.

“Una grande soddisfazione - ha commentato Angelo Minisci - che ci fa ben sperare per le vocazioni millenarie dei nostri Territori, da sempre magnanimi con chi gli ha dato attenzione e opportunità di vera crescita. Fattori, poi, come abbiamo sperimentato ancora, che non escludono la scuola in quanto tale, luogo in cui avvengono effettive esperienze di educazione pure quando si decide di realizzare opportunità di questa portata alla luce di ciò che da sempre può offrire, in termini di qualità e sviluppo endogeno, la Calabria con i suoi manufatti provenienti dalla saggia tradizione della cultura contadina”.