Dirigenti Gd: “Danisi smentisce se stesso, approva regolamento e poi lo viola”
"Dalla stampa abbiamo appreso le sconcertanti e banali affermazioni di Francesco Danisi”, affermazioni che - secondo i dirigenti nazionali dei Gd Michela Chindamo e Rossana Romeo - rappresentano “il modo di far politica proprio di chi come Danisi, in questi mesi ha lavorato a distruggere e non a costruire , proprio di chi come lui non ha accettato che l’organizzazione giovanile del Pd vivesse un dinamismo proprio, lontano dai vecchi schemi che nel passato (sotto la sua guida) hanno visto un tesseramento poco trasparente, un attività politica invisibile, la quasi assenza totale delle riunioni degli organismi dirigenti, un appiattimento alla volontà di chi nel movimento giovanile non ci sta più da qualche anno".
"La nostra opera di rinnovamento nelle idee e sui contenuti proprio quella predicata ma non praticata da Danisi - prosegue il presidente della consulta provinciale degli studenti Francesco Nicolò - ci ha visto protagonisti prima nel sostenere Alex Tripodi durante la sua campagna congressuale che ha visto la sua elezione a segretario provinciale all’unanimità dei delegati ,e successivamente quando in modo irregolare, ingiusto ed illegittimo il segretario nazionale ha commissariato la nostra federazione”.
A rincarare la dose è il coordinatore della piana dei Gd, De Caria: “per Danisi essere imparziale e seguire le regole del nostro statuto è più difficile di quanto lo sia per gli eschimesi vendere ghiaccio”.
Poi a denunciare le presunte irregolarità sul tesseramento è proprio il membro della commissione di garanzia, Giuseppe Martino: “è imbarazzante come Danisi sia in grado di smentire se stesso, la cosa che mi preoccupa è che non è affatto la prima volta. Questa volta l’ha fatta grossa - prosegue Martino - è stato in grado di non presentarsi alle riunioni da lui stesso convocate, per poi approvare un regolamento il giorno prima e violarlo il giorno dopo”.
“In questi giorni è partito un tesseramento “farsa” - denuncia Martino - nello stesso regolamento approvato dalla commissione sono previsti i giorni di preavviso, la convocazione degli attivi di zona, la concertazione di tutti i membri della commissione - niente di tutto ciò è avvenuto, dunque è palese l’incoerenza di chi come Danisi, continua a smentire se stesso, a danno dei dirigenti, dei militanti e degli iscritti della nostra organizzazione”.
Poi affondano i dirigenti Gd, tra consigliere comunali, segretari di circolo, dirigenti regionali e nazionali: De Caria, Cortale, Gioffrè , Marino A , Priolo, Costantino, D’agostino, Chindamo, Piccolo, Romeo Giuseppe, Gramuglia,Marino L , Vazzana, Rossana Romeo, Giuseppe Martino, Pratesi, Nicolò, Corica, Rovere, i quali tutti vicini alle posizioni di Alex Tripodi, inviano una lettera a tutti i membri della segreteria nazionale e regionale dei Giovani Democratici, denunciando “gli effetti nefasti del commissariamento. “Ci sembra ampiamente varcato – concludono - anche il limite della decenza politica, oramai ci sembra di stare a vedere “Il tesseramento secondo Cetto La Qualunque”.
“Questa ridicola vicenda, non crediamo più possa andare avanti, - proseguono i dirigenti Gd - chiediamo ancora per l’ennesima volta un intervento dell’assise nazionale e regionale, per guidare questa fase commissariale, per l’avvio del tesseramento 2016 e per giungere prima possibile ad un congresso vero, tra gli iscritti, nelle scuole e nelle università, radicato profondamente nei territori, che possa dettare una nuova e rinnovata linea politica, lontana dalle logiche, che da giugno 2016 a febbraio 2017 hanno contraddistinto una parte del gruppo dirigente provinciale e nazionale, segnato dalla partigianeria, dal correntismo disomogeneo e dal carrierismo cinico e sfrenato.”
Infine a rispondere a Danisi è direttamente Alex Tripodi: “Caro Danisi, nel leggere la tua lettera in cui continuavi ad insultarmi, sono rimasto un po’ imbarazzato perché solo per un momento ho pensato di immaginarmi al tuo posto. Proverò politicamente e coerentemente come sempre ho fatto a differenza di te e del tuo mentore, a rispondere per ovviare le polemiche strumentali da te lanciate, e che per chi conosce la storia dei Gd, la mia e la tua storia personale sa bene come tu per l’ennesima volta ti stia mettendo al centro di un teatrino in cui a muovere i tuoi fili sia qualcun altro”.
“Parto proprio dalla coerenza, che – continua Tripodi - nella mia piccola storia politica mi ha sempre contraddistinto, e di certo la coerenza per te caro Danisi non è di casa. La stessa coerenza che avete avuto quando in modo ridicolo ed imbarazzante tu e il tuo mentore Castorina stringevate accordi con la destra universitaria per le varie elezioni , per garantire a qualche fedele un posto al sole; la stessa coerenza che non avete avuto quando dopo avermi sostenuto a segretario provinciale il giorno dopo avete cambiato idee perchè io ed il mio gruppo non ci allineavamo al pensiero unico renziano; la stessa coerenza di sostenere un candidato durante i congressi di partito per poi il giorno dopo passare dall’altra parte, perché come le bandiere vi spostate come il vento”.
“Accanto alla tua incoerenza – aggiunge -, io ci metto i risultati conseguiti in questi anni, quelli di aver guidato a livello regionale una grande associazione studentesca, che sotto la mia guida ha eletto presidenti di consulta ovunque, perfino quello nazionale dunque risultati palesi agli occhi di tutti, a differenza di quella tua candidatura a presidente provinciale pesantemente sconfitto, un opera di chiara testimonianza; senza parlare dei giovani democratici, tu in quattro anni avrai riunito gli organismi dirigenti lo stesso numero di volte che io insieme al mio gruppo dirigente li abbiamo riuniti in 4 mesi”.
“La mia soddisfazione oggi – continua - è quella di aver costruite un gruppo politico generazionale, presente in tutta la provincia, costituito da consiglieri comunali, segretari di circolo, dirigenti regionali e nazionali, rappresentanti degli studenti e universitari, compagni veri non opportunisti caro Danisi! Protagonisti e costruttori dei propri processi, non figurine! Vorrei sottolineare le tue grandi capacità nel guidare la nostra organizzazione, ok oltre la sconfitta di testimonianza nelle scuole, gli accordi con la destra tra le altre cose con risultati scadenti alla Mediterranea; ricordi quando tu e il tuo mentore avete copiato il programma di Imola per proporlo ad un’iniziativa pubblica con i candidati a sindaco del centro sinistra per la città di Reggio Calabria? per poi addossare responsabilità a qualche fedele? O quando il tuo mentore ha tradito la fiducia di un organizzazione giovanile che lo ha eletto al consiglio comunale votando a favore della mozione di un consigliere di Fratelli D’Italia sulla famiglia naturale? o quando al tuo mentore gli fu chiesto di dimettersi da consiglieri del suo stesso gruppo per lo scandalo Atam?”
“Non voglio andare avanti cari Danisi e Castorina; caro Danisi mi dispiace, ma insultandomi forse potrai risolvere i tuoi complessi d’inferiorità; caro Castorina non nasconderti sempre dietro le righe di qualcun’altro, ogni tanto prova ad affrontare le questioni politicamente non personalmente, se no – conclude Tripodi - ti ritroverai di nuovo in un aula di tribunale piuttosto che nelle sedi politiche deputate".