Aminista, anche Ruffa (Radicale Nonviolento) in sciopero della fame
A Vibo Valentia, dal 23 febbraio, Rocco Ruffa, del Partito Radicale Nonviolento, è in sciopero della fame per sostenere la lotta di Rita Bernardini per “una giustizia giusta” e per chiedere alla politica regionale calabrese di istituire il garante regionale dei detenuti.
Dalla mezzanotte del 5 Febbraio, infatti, Bernardini ha intrapreso la sua ennesima battaglia nonviolenta con uno sciopero della fame che tra poche ore raggiungerà il suo 19mo giorno. Una "ripresa" quella della Bernardini che già lo scorso anno aveva digiunato - assieme ad altri dirigenti del Partito Radicale - circa un mese per gli stessi motivi.
“Lo hanno potuto sapere in pochi; non certo i lettori dei principali quotidiani italiani” ribadiscono dal Partito Radicale aggiungendo che “censurare chi si batte per una Giustizia Giusta è una prassi consolidata in Italia. Il diritto di conoscere quali siano i motivi dello sciopero viene negato ancora una volta. Pochi italiani – prosegue - hanno potuto sapere che c'è qualcuno che digiuna (concedendosi due, tre cappuccini al giorno) da quasi 19 giorni per una ‘Amnistia per la Repubblica’ per lo stralcio della riforma dell'Ordinamento Penitenziario, per un indulto che metta fine al sovraffollamento carcerario che nega i diritti umani delle persone detenute”.
“Facilitare l'accesso alle pene alternative – spiega la Bernardini – riduce enormemente la recidiva; ‘le pene e le misure alternative al carcere sono più efficaci di quest’ultimo per ridurre il tasso di delinquenza’; Ma perché un'amnistia? Perché non ci siano casi come quello di Torino con il processo per stupro caduto in prescrizione; "se i magistrati non avessero avuto le loro scrivanie ingombre di processi per reati minori quel fascicolo sarebbe stato oggetto di attenzioni già molti anni fa e non sarebbe stato letteralmente cancellato com’è accaduto".
Questa, per la Rocco Ruffa è la vera lotta al crimine. E per queste ragioni, dalla mezzanotte del 22 febbraio e alla mezzanotte del 25 ha deciso di unirsi - ancora una volta - allo sciopero della fame.
“Dopo aver visitato, assieme a Giuseppe Candido, le 12 carceri calabresi lontane anni luce dal dettato costituzionale, alle motivazioni sopra esposte – afferma - aggiungo l'ennesimo invito alla classe politica calabrese affinché discuta e approvi il disegno di legge del Presidente Nicola Irto per l'istituzione e la nomina, in Calabria, della figura del Garante regionale dei detenuti".