Omicidio di Bruno Lacaria, confessa: fermato il compare d’anello
Una svolta immediata nelle indagini sulla morte di Bruno Lacaria, il commercialista 52enne scomparso da Spadola, nel vibonese, agli inizi di febbraio ed il cui cadavere è stato ritrovato ieri in una zona impervia di località Lacina, a Brognaturo.
I carabinieri di Serra San Bruno hanno difatti fermato un amico oltre che compare d’anello della vittima: si tratta di Giuseppe Zangari, commerciante 46enne anch’egli di Spadola che ora dovrà rispondere del reato di omicidio.
L’uomo si è presentato spontaneamente ai militari e ha chiesto di essere ascoltato dal maresciallo Staglianò alla presenza del Pm che conduce l’inchiesta: dopodiché ha confessato il delitto, riferendo del movente e delle modalità con cui è avvenuto, utilizzando un’arma impropria ancora non ritrovata dagli investigatori, indicando anche il luogo dove avrebbe gettato il cadavere.
Zangari, nelle ore successive alla scomparsa di Lacaria, era stato ricoverato nell’ospedale di Locri a seguito di un avvelenamento. Agli inquirenti aveva raccontato che due uomini col volto coperto lo avevano raggiunto in un magazzino e costretto a bere del pesticida sotto la minaccia di una pistola. Versione che sarebbe stata architettata per sviare le indagini.