Rosarno risponde alle accuse di città xenofoba, corteo nel pomeriggio
Torna la calma a Rosarno dopo le tensioni del fine settimana. Le autorità ordinano l'abbattimento degli alloggi dove erano ammassati i lavoratori stranieri. Le ruspe domenica mattina, hanno iniziato lo smantellamento delle ex fabbriche occupate e i casali abbandonati dove i lavoratori avevano vissuto fino a venerdì. Dopo due giorni di vera guerriglia urbana e "caccia al nero", da venerdì sono stati avviati i trasferimenti di centinaia di raccoglitori di arance. Molti altri hanno lasciato la città e i terreni circostanti di propria iniziativa. Diversi pullman ne hanno trasportati circa 350 al Centro accoglienza richiedenti asilo di Bari e circa 430 nel centro di accoglienza di Sant'Anna, alle porte di Crotone, altri ancora hanno lasciato la Calabria partendo con i treni. In totale 1.300 immigrati sono stati spostati dalla zona. La città di Rosarno, intanto, reagisce e lo fa con un corteo che, oggi pomeriggio, attraverserà il centro "per respingere l'immagine di città xenofoba, mafiosa e razzista veicolata dai mass media nazionali e da qualche esponente della politica e dell'associazionismo a livello regionale e nazionale", spiega una nota diffusa dagli organizzatori. "Abbandonati dallo Stato, criminalizzati dai mass media, 20 anni di convivenza non sono razzismo", sarà il messaggio dello striscione d'apertura. Si mobilita anche la società civile. Sabato a Roma associazioni antirazziste e immigrati si sono ritrovati in piazza dell'Esquilino, nei pressi del Viminale, per un presidio "contro l'intolleranza e i lager dei migranti" che ha vissuto anche momenti di tensione quando alcuni manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone di polizia per portare la loro protesta sotto il ministero. E in rete cresce il dibattito attorno allo "Sciopero degli stranieri", un'iniziativa nata attraverso il blog "1 marzo 2010": "Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del razzismo?", si chiedono i promotori della manifestazione ispirata e collegata all'analoga iniziativa francese «La journée sans immigrés: 24h sans nou».