Scritte Locri, il sindaco Falcomatà: “Gesti idioti, la Calabria vuole rinascere”
“Sono gesti idioti ma è chiaro che la ‘ndrangheta sta accusando il colpo. Le scritte sui muri di Locri sono un segnale di come le cosche e i loro affiliati temano la perdita del controllo del territorio. A Don Ciotti e Libera diciamo grazie, corriamo insieme verso la rinascita di questa terra”. Lo dichiara il Sindaco Metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà commentando le scritte apparse sui muri del Vescovado di Locri all’indomani della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla vigilia della grande manifestazione organizzata da Libera per la Prima Giornata della Memoria e dell’Impegno in programma nella mattinata di domani.
“La ‘ndrangheta in Calabria fonda la sua forza sul controllo del territorio, offrendo a migliaia di persone afflitte dal bisogno una risposta sociale spesso più concreta di quella costruita dalle istituzioni, ponendosi quasi come una sorta di ammortizzatore sociale. Ai messaggi subliminali dell’antistato, che scrive sui muri “più lavoro meno sbirri”, rispondiamo con la voglia di riscatto dei familiari delle vittime innocenti di tutte le mafie che ieri hanno accolto il Presidente Mattarella e con i sorrisi delle migliaia di ragazzi che domani coloreranno le strade di Locri. La Calabria vuole rinascere, chi vorrebbe tenerla nelle tenebre se ne faccia una ragione”.