Trivelle in mare, Oliverio e la Rizzo spiegano la sentenza del Tar
Il presidente della Regione Mario Oliverio e l'assessora all'ambiente Antonella Rizzo, ieri pomeriggio, nella sede della Cittadella, hanno incontrato i giornalisti per illustrare i termini della sentenza del Tar del Lazio la quale sospende gli effetti del decreto ministeriale che assegnava alla società Global Med il permesso di effettuare trivellazioni nei mari regionali con il metodo Air gun.
“La nostra richiesta di sospensiva dei provvedimenti assunti dal Governo - ha dichiarato Oliverio - per la ricerca di idrocarburi nei mari regionali, accolta dal Tar del Lazio, costituisce una vera e propria novità, atteso che altri casi analoghi hanno visto sempre soccombenti Regioni e Comuni. Pertanto, voglio ringraziare le amministrazioni comunali che hanno creduto in questa battaglia. Si tratta di un pronunciamento di grande rilevanza perché ha valutato la fondatezza delle argomentazioni presentate dell'avvocatura regionale. Ritengo che la salvaguardia del nostro mare, dove ricadono aree protette di grande valenza, sia una condizione fondamentale per la realizzazione di uno sviluppo sostenibile".
"Il patrimonio marino calabrese - ha rimarcato il presidente - non può essere messo a rischio da iniziative che hanno lo scopo di sfruttamento fine a se stesso. Per questo ci siamo opposti alle trivellazioni e continueremo a farlo con tutte le nostre forze. Il Consiglio dovrà essere il custode della nostra azione che è stata portata avanti per totale responsabilità e volontà regionale e al solo scopo di proteggere la Calabria ma che ha sortito tutela anche per la Basilicata, la Puglia e le altre regioni sul mar Jonio. Questi sono i fatti. Il resto lo lasciamo ai commentatori di strada. È il risultato di comportamenti e scelte che non sono negoziabili, non lo saranno né oggi né mai perché intendiamo tuelare la nostra regione e quest'area del Mediterraneo per creare sviluppo sostenibile affinché tutto il Mezzoggiorno possa crescere”.
L'assessora Rizzo ha voluto innanzitutto ringraziare la Giunta e il presidente Oliverio “che – ha detto – mi ha dato fiducia e spinto ad andare avanti in una battaglia difficile”. “Un ringraziamento particolare – ha proseguito - al dirigente dell'avvocatura regionale, che ha curato il ricorso, Gianclaudio Festa e all'avvocato Gianni Ciampà del dipartimento regionale ambiente. Il ricorso – ha spiegato la Rizzo – è stato impostato grazie ad una splendida intuizione basata sul presupposto che le 12 miglia dovessero tenere conto dell'area marina protetta di Isola Caporizzuto e che dovessero partire dal limite ultimo dell'area. Ricordo che per questa zona marina protetta siamo riusciti a scongiurare il commisssariamento dato che la Provincia di Crotone non era in grado di gestirla. Al contrario, invece, i decreti di autorizzazione erano stati approvati partendo dalle 12 milgia tradizionali dalla costa".
"Inoltre – ha evidenziato ancora la Rizzo – la nostra avvocatura, nonostante la norma artatamente prevedesse che un'azienda potesse avere soltanto un'autorizzazione per 750 chilometri quadrati, è riuscita a farla sdoppiare restando al di sotto di questa cifra. Devo dire anche che naturalmente questa battaglia non l'avremmo vinta se al nostro fianco non ci sarebbero state le associazioni ambientaliste come “Fabbrikando l'avvenire”, il coordinamento “No Triv”, Legambiente e Wwf e tutte le associazioni, anche spontanee, che ci hanno seguito passo passo".
"Importante – ha aggiunto l'assessora all'ambiente - è stata anche l'attività svolta in Consiglio regionale con l'approvazione all'unnimità del referendum che, anche se sappiamo come è andato a finire, è stato un momento importante per sottolineare la necessità di far tornare alla Regione Calabria la potestà legislativa in questo campo. In questo senso ci stiamo muovendo anche per la gestione delle aree, così come già avvenuto in Basilicata e Abbruzzo e per come abbiamo concordato con le altre Regioni. Questo della sospensiva è il primo passo. Ma l'accogliemnto di tutte le osservazioni è un fatto che finora, in 40 anni di storia, non si è mai verificato. Tutto ciò ci spinge ad andare avanti e soprattuto a non abbassare la guardia per la difesa e la tutela del nostro territorio. Il prossimo passo è l'appuntamento del 25 ottobre”.