Unigraria, Partire,Tornare. Il Sapore dell’appartenenza: incontro con Abate
Giovedì 6 aprile alle 16 e 30 avrà luogo il terzo seminario del ciclo “A/R(m): Andare/Restare (comunque in movimento)” promosso dalla Biblioteca del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria (in località Feo di Vito).
Relatore sarà Carmine Abate, oggi considerato uno dei più importanti scrittori italiani, come dimostrano anche i numerosi premi ricevuti per i suoi romanzi; “uno scrittore che si distingue per visione civile del mondo, impegno della memoria e originalità di scrittura”, lo ha definito Vincenzo Consolo.
Abate, che risiede e insegna in Trentino ma è originario di Carfizzi, un piccolo comune arbëreshë in provincia di Crotone, ha partecipato sin dall'infanzia del respiro della sua terra, contrassegnato dal ciclico partire e tornare dei compaesani emigrati e dalla tenace tessitura di legami con terre lontane.
Tutta la sua opera sottolinea l’importanza della ricerca consapevole della propria identità e di ciò da cui essa origina: per capire chi si è bisogna sempre fare i conti con una trama di appartenenze: un luogo, una storia, una comunità precisi con cui misteriosamente si è stati posti in relazione.
Per trovare l'origine, bisogna mettersi anche sulle tracce di chi è partito, esplorare nuovi mondi lontani. Tornando, la casa, la dimora e le radici assumono un gusto più pieno.
L’origine identitaria la si può anch'essa cercare in tempi remoti, la metà del XV secolo, con la migrazione verso la Calabria degli albanesi in fuga da Costantinopoli assediata dai Turchi; ma occorre, innanzitutto, saperla riconoscere in un «qui ed ora» vivo e palpitante che per la comunità arbëreshë ancora si esprime in tanti aspetti della quotidianità: i suoni della lingua, i racconti tramandati, una identità che segna il volto e marca il tempo, gli abiti, gli odori e i sapori.
All'identità espressa nel cibo, ai riti e ai racconti che vi sono legati, è dedicato il nuovo libro di Carmine Abate, “Il banchetto di nozze e altri sapori”. Vi si apprezzano il gusto e la ricchezza delle diversità culturali, l'importanza delle piccole patrie, i valori custoditi dalle comunità rurali.
Il seminario ci introdurrà anche all’esperienza personale dell’autore, così affezionato alla comunità di origine, eppure così aperto al confronto con il vasto mondo, la cultura internazionale e la complessità del presente. La conversazione potrà quindi spaziare anche sugli altri volumi dell’Autore, in particolare “La festa del ritorno” e “La felicità dell’attesa”, oggi tradotti in molte lingue e pubblicati anche in Francia, Germania, USA, Giappone e tanti altri paesi del mondo.