Sotto usura denuncia i suoi aguzzini. Arrestati due catanzaresi
Un prestito di 300 euro lo condanna a due anni di paure ma, con coraggio, decide di denunciare tutto ai carabinieri che arrestano i suoi aguzzini.
Si è conclusa così una storia di minacce e aggressioni che ha visto protagonista un catanzarese che, nel giugno del 2015, in preda ai debiti a causa della perdita del lavoro, si sarebbe rivolto ad un sedicente “benefattore”, chiedendogli un prestito di 300 euro per fronteggiare il pagamento di alcune bollette, con la promessa di restituirli nel più breve tempo possibile.
Cosa che l’uomo aveva fatto nel novembre dello scorso anno quando avrebbe reso l’intero importo aggiungendo 50 euro come corrispettivo per la cortesia avuta nei suoi confronti. Ma il presunto “benefattore”, non contento di quanto ottenuto, gli avrebbe fatto subito intendere che, a causa del tempo trascorso, avrebbe dovuto pagare molto di più per gli interessi maturati.
Da quel momento sarebbe iniziato il calvario del giovane che si trovava costretto a patire ogni genere di vessazione, come ad esempio pedinamenti, danneggiamenti alla propria autovettura, minacce telefoniche e quant’altro; il tutto dietro la richiesta di ulteriori 650 euro, ritenuti i giusti interessi complessivi maturati nel corso dei mesi.
Stanco della situazione vissuta e conscio di essere entrato in un vortice di usura, la vittima, alcuni giorni fa, si è presentata presso la Stazione Carabinieri di Catanzaro per denunciare tutto ai militari che hanno avviato serratissimi accertamenti per identificare i responsabili della condotte illecite.
L’epilogo di questa spiacevole vicenda si è concretizzato ieri pomeriggio quando gli investigatori, in accordo con la vittima, hanno predisposto un servizio di osservazione, di controllo e pedinamento per monitorare l’incontro pianificato tra la stessa e gli aguzzini, nel corso del quale sarebbe stata consegnata la somma vantata ingiustamente e si sarebbe proceduto all’arresto dei malfattori.
Tutto si è svolto come da programma e così, subito dopo la cessione del denaro, avvenuta nei pressi di un locale commerciale del quartiere Mater Domini, i militari di Catanzaro-Principale hanno bloccato e tratto in arresto per le ipotesi di reato di usura ed estorsione R.L., di 32 anni e S.I., di 36, entrambi del capoluogo.
Gli stessi, al termine delle formalità di rito, sono stati posti ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida che si terrà nelle prossime ore.