Porto di Gioia, sottoscritto accordo per avviare tavolo di concertazione
Sottoscrizione di un verbale con l’impegno di continuare il confronto e di dar corso all’annunciata sospensione dello sciopero. È successo in occasione della riunione sulle problematiche occupazionali del porto di Gioia Tauro, incontro al quale ha preso parte il presidente della Regione, Mario Oliverio, l’assessore alla logistica, Francesco Russo con il ministro dei trasporti Graziano Delrio, il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, Commissario dell’Autorità Portuale Andrea Agostinelli, i rappresentanti del Ministero del Lavoro, le organizzazioni sindacali ed i rappresentanti di MTC.
Oliverio, intervenendo nell’ambito dell’ampio confronto, ha sottolineato la necessità di utilizzare la costituenda Agenzia Portuale per governare e mantenere i livelli di occupazione e, contemporaneamente, di dare immediato seguito a tutti gli interventi concordati e programmati tra la Regione ed il Governo nazionale. “In particolare – ha detto Oliverio - occorre dare impulso agli investimenti infrastrutturali programmati con l’accordo di programma del 27 luglio 2016, all’iter attuativo della ZES con la trasmissione all’UE della proposta elaborata dalla Giunta e verificata dal MIT, al bacino di carenaggio ed al gateway ferroviario. Su tali interventi la Giunta regionale ha già da tempo elaborato provvedimenti necessari per dare corso alle procedure.
“E’ fondamentale, ai fini di dare credibilità al progetto per lo sviluppo del Porto di Gioia Tauro, che non ci siano ulteriori ritardi e già da domani, nella sede della Cabina di regia per la coesione territoriale, porrò al Ministro Claudio de Vincenti l’esigenza di accelerare la realizzazione della ZES. Gioia Tauro è una sfida importante per la Calabria e per il Paese. Una delle condizioni fondamentali per vincere questa sfida è il mantenimento di una impostazione unitaria in Calabria”.
Rivolgendosi, poi, ai rappresentanti di MTC, Oliverio ha chiesto “un’assunzione di responsabilità ed uno sforzo di ascolto delle legittime preoccupazioni dei lavoratori; ciò al fine di facilitare l’obiettivo comune dello sviluppo del Porto”.