400 licenziamenti nel porto di Gioia: è sciopero. Cgil alla Giunta: “si svegli”
Dieci giorni di sciopero per evitare i 400 licenziamenti o per ridurne drasticamente i numeri e gli effetti drammatici sui lavoratori, sulle famiglie e sull’economia della Piana di Gioia Tauro e dell’intera Calabria.
È questa la decisione presa dalla Filt-Cgil Calabria dopo l’annuncio della Mct di mandare a casa i dependenti dello scalo portuale calabrese. Il sindacato fa anche appello ad un intervento da parte del primo ministro Gentiloni.
All’azienda, intanto, viene contestato, in particolare, l’atteggiamento definito dalla Sigla “arrogante” e “incoerente”. Si tratta di uno sciopero però che mira, come dicevamo, anche all’attenzione del Governo nazionale a cui si chiedono “non più parole ma fatti concreti su Gioia Tauro”.
La Ggil ricorda come il porto calabrese sia una risorsa nazionale, alla pari di quelli di Genova e Trieste, e come, ancora, il bacino di carenaggio, il Gateway ferroviario e la Zes siano in alto mare.
“E’ anche uno sciopero che – sbottano dalla Filt - chiede alla Giunta regionale di alzare la testa, di dare un segnale, di ridestarsi dal torpore, di battersi veramente per la Calabria. Mario Oliverio – proseguono - abbandoni i buoni propositi, utili nei periodi di vacche grasse, e faccia cose concrete: difenda la sua regione, tuteli i cittadini e i lavoratori. Ottenga dal Presidente Gentiloni una riunione immediata su Gioia con i sindacati e la MCT. Faccia con coerenza, cioè, il Presidente della Regione Calabria!”.
Nelle settimane scorse in tanti hanno manifestato la loro preoccupazione per la sorte dei lavoratori e per i licenziamenti decisi dall’azienda, molti hanno diramato comunicati stampa che invitavano anche il sindacato ad azioni più dure. “Bene – rispondono dalla Sigla - adesso lo strumento c’è: la lotta è dura e lo sciopero è di 10 giorni. Non ci sono più alibi”.
La Filt Cgil si dice infine convinta che i sindaci di tutti i comuni della Piana e dell’intera Città metropolitana allerteranno le proprie comunità favorendo la partecipazione popolare. Allo stesso modo ritiene che tutti i partiti di sinistra, di centro e di destra “che hanno speso in questi mesi fiumi di parole sulla situazione di Gioia Tauro adesso - concludono - non perdano l’occasione e passino dalle parole ai fatti”.