Porto di Campora: Tar dà ragione al Comune di Amantea, risparmiati oltre 4mln
Il Tar Calabria, con una sentenza depositata oggi, ha annullato l’avviso di pagamento emesso dall’Agenzia del Demanio, con cui erano stati richiesti oltre 4 milioni di euro al Comune di Amantea per l’occupazione di suolo demaniale marittimo, in relazione al porto turistico di Campora San Giovanni, già oggetto di un sequestro penale della Procura di Paola, e poi dissequestrato dal Tribunale della Libertà di Cosenza (decisione confermata anche dalla Suprema Corte di Cassazione).
In particolare, il Tribunale amministrativo regionale, accogliendo le tesi dell’avvocato Nicola Carratelli, lo stesso legale che, su incarico dell'allora sindaco Monica Sabatino aveva difeso il Comune di Amantea per ottenere il dissequestro dell’area portuale, ha annullato l’avviso di pagamento sul presupposto che l’occupazione dell’area non poteva ritenersi abusiva, come ritenuto dall’Agenzia del Demanio che aveva sostenuto che l’occupazione avvenisse dal 1998 senza un titolo valido.
Nel corso del giudizio davanti al Tar l’avvocato Carratelli ha evidenziato come il Comune ebbe ad adottare delle “valide e legittime concessioni demaniali” per l’uso della struttura portuale, “con previsione ed indicazione dei relativi canoni, in conformità alla normativa in materia”; pertanto non poteva trattarsi di una occupazione abusiva, tesi pienamente recepita dai giudici amministrativi.
La sentenza evita, dunque, all’ente di subire un gravissimo danno patrimoniale che avrebbe ulteriormente pregiudicato la già precaria situazione finanziaria in cui versa.