AI: l’immigrazione non è una risorsa. Striscione per Manoccio, “dimettiti”
“Manoccio Dimettiti”: la frase è stata scritta sullo striscione che, nella notte scorsa, i militanti di Azione Identitaria hanno affisso nei pressi della Cittadella regionale di Catanzaro.
L’invito di Ai è chiaro e diretto a Giovanni Manoccio, assessore calabrese per l’accoglienza immigrati e coordinatore dei progetti Sprar, nonché componente della segreteria di presidenza del governatore Oliverio.
“Una delega, quella affidata a Manoccio – sostengono i militanti di Azione Identitaria - di chiaro stampo propagandistico di cui, visti i gravi problemi che attanagliano da tempo la nostra Calabria su più fronti, nessuno ne sentiva realmente il bisogno. Considerando, altresì, quanto sta venendo fuori da inchieste giudiziarie sfociate con dei concreti provvedimenti riguardanti proprio tutto il sistema dell’immigrazione, di cui ormai si è evidenziata la longa manus, per tutto un indotto economico da parte di determinate cosche mafiose del territorio calabrese, la figura di un assessore che richiami all’accoglienza non ha più ragione d’esistere”.
Secondo Ai le dimissioni di Manoccio troverebbero una ragione nelle dichiarazioni “che – spiegano ancora i militanti - lo stesso rilascia ad ogni intervista dove non perde mai tempo di sottolineare con tanto di enfasi come la Calabria sia, insieme alla Sicilia, la regione italiana che accoglie più immigrati e, dal momento che noi tutti abbiamo visto negli anni chi sono i soggetti che gestiscono i vari centri d’accoglienza, fino a giungere all’ultima inchiesta “Jonny”, non facciamo fatica ad immaginare perché la Calabria vanti anche questo primato negativo, mascherato da una stucchevole patina di buonismo peloso che nella realtà dei fatti costituisce un vero e proprio Moloch che divora dignità umane di persone che dovrebbero vivere decorosamente ed in pace nelle loro terre”.
“Lo sdegno provocato dall’ultima inchiesta della Procura di Catanzaro – aggiungono da Ai - non ha registrato alcuna reazione del mondo politico, i cui rappresentanti istituzionali continuano a rimanere arroccati nel proprio Palazzo di potere e ben saldi alle loro comode poltrone continuando a sfoggiare slogan relativi all’accoglienza ed all’umanità che stridono fortemente con le drammatiche realtà presenti proprio all’interno dei centri di accoglienza. Un linguaggio ormai divenuto idiosincratico per chi il fenomeno immigrazione lo conosce profondamente nelle sue cause, riflessi ed obiettivi”.
“Manoccio – concludono da Azione Identitaria - deve prendere atto che il fenomeno immigrazione non è affatto una risorsa per la collettività ma solo per una oligarchia criminale che da sempre trova il modo di fare business da tutte le emergenze presenti sul territorio, le sue dimissioni sono atto dovuto e sacrosanto in quanto è lo stesso Manoccio, e chi come lui, che porta avanti linee xenofile, ora deve dimostrare il contrario relativamente all’equazione Immigrazione=risorsa”.