Pd Cosenza, “Occhiuto la smetta con le pantomime”
“Un sindaco che ha ormai compiuto il suo sesto anno di amministrazione dovrebbe saperlo e, soprattutto, dovrebbe avere chiare le sue responsabilità rispetto a ciò che nel centro storico non è stato fatto e che è la causa diretta dell’aggravamento strutturale degli ultimi anni. I crolli sono anche il frutto della rinuncia alla manutenzione ordinaria e straordinaria, del disinteresse e dell’abbandono di ogni idea e prospettiva strategica da parte dell'amministrazione comunale. È nota a tutti la perdita dei finanziamenti destinati specificamente ai centri storici dove Cosenza è stata superata da città con emergenze molto meno evidenti"!
È quanto afferma una nota del Pd Cosenza in contrasto con l’attuale amministrazione Occhiuto, aggiungendo che "Anche da un punto di vista sociale il centro storico ha finito per subire un processo di ulteriore marginalizzazione con l’occupazione abusiva di abitazioni fatiscenti da parte di persone di etnia Rom e straniera di cui il comune non ha neanche provveduto a svolgere un minimo di censimento.Se oggi, Dio non voglia, dovesse accadere un qualche evento disastroso il comune non sarebbe in grado neppure di dire chi ci abita in quella realtà! Questa è la verità e queste sono le responsabilità che il sindaco dovrebbe assumere in linea prioritaria.La lettera al ministro, dunque, potrebbe essere liquidata come l’ennesima trovata propagandistica del nostro se non contenesse affermazioni assai gravi da un punto di vista amministrativo, istituzionale e politico”.
“Il problema non sono le demolizioni - continua la nota - se necessarie vanno fatte e ci sono le leggi che le regolano così come le leggi di tutela dicono con chiarezza ciò che si può e non si può abbattere. Ma anche le demolizioni devono essere funzionali ad un progetto di recupero, di messa in sicurezza e di sviluppo. Altrimenti diventano un elemento di ulteriore depauperamento del centro storico. Il vero problema è che il sindaco di Cosenza sul centro storico continua a non avere un minimo di progetto. Del resto l'aver previsto nel Psc un incremento abitativo di poco più di 600 abitanti la dice lunga sul carattere marginale che si vuole assegnare a questa parte della città che invece dovrebbe avere un’assoluta centralità culturale, sociale e anche demografica. Come forze di opposizione, dunque, continuiamo a chiedere che la si smetta con le pantomine e si faccia finalmente quello che si deve fare”.
“In consiglio comunale abbiamo indicato interventi, - conclude il Pd - prospettive strategiche e anche le possibili coperture finanziarie. Con l’insediamento del gruppo di lavoro sul Psc produrremo osservazioni e proposte correttive del piano così come compete a forze che hanno cultura di governo del territorio.Nonostante la retorica vittimistica ed egocentrica del sindaco crediamo che sulla questione centro storico sia necessario aprire un confronto ampio che coinvolga tutta la città. Continuiamo a sperare che, quando la si smetterà con la rincorsa alle farfalle sotto gli archi di Tito e con il maldestro tentativo di spacciare la paccottiglia culturale di Alarico come una cosa seria si potrà finalmente affrontare il problema della salvezza e della valorizzazione della vera storia di Cosenza che, invece, sta andando in pezzi”.