A Isca sullo Ionio si balla con i “Beddi” sotto “L’Albero di Canto”
Sono “l’amore e il rispetto per una musica tanto antica e affascinante quanto difficile, che merita di essere studiata e conosciuta” che, come evidenziato Danilo Gatto (che lavora da anni per il recupero delle tradizioni e la diffusione della musica popolare assieme ad Antonio Critelli e Salvatore Megna) ha spinto l’Associazione Arpa a lanciare dal cuore di Isca sullo Ionio la sfida della conoscenza e della formazione attraverso la Residenza etnomusicale giovanile e rispolverare lo spirito originale de “L’Albero di Canto”, arrivato alla sua tredicesima edizione.
Le note di organetti, zampogne, tamburelli, chitarre per le vie del borgo che si apre a residenti e turisti anche spalancando catoi (taverne tradizionali) e angoli dimenticati, riscoprendo le radici di una storia orgogliosa attraverso l’esposizione e dimostrazione degli artisti artigiani, gli stand dei prodotti tipici locali e delle degustazioni enogastronomiche.
E’ partita con grande entusiasmo ieri sera la manifestazione patrocinata dal Comune di Isca in collaborazione con la Proloco Sanagasi, con la sapiente direzione artistica dell’associazione Arpa dedicata alla riscoperta delle radici storico-culturali locali attraverso il legame tra la tradizione e la musica popolare.
La manifestazione si avvale della partnership dell’Associazione Etnopiano e della sponsorizzazione di Michele Notaro, Costruzioni edili. A ballare in piazza, tra gli altri, anche il sindaco di Isca Vincenzo Mirarchi e il vice presidente della Provincia di Catanzaro, e presidente del Gal Serre Calabresi, Marziale Battaglia.
Ai “Beddi” l’onore e l’onere di aprire la rassegna che si conclude stasera a partire dalle 22. Sul palco nella piazza su cui si affaccia lo stabile che ospita il Conservatorio di musica popolare la formazione storica composta da Mimì Sterrantino (voce, chitarra acustica e battente, armonica, mandolino); Davide Urso (voce, tamburi a cornice, marranzani, mandolino, chitarra battente); Giampaolo Nunzio (voce, organetto, zampogna, friscalettu e fiati, mandolino); Pier Paolo Alberghini (contrabbasso); Alessio Carastro (batteria etnica, congas, djambè, percussioni); Ciccio Frudà (chitarra elettrica, mandola, chitarra battente).
I “Beddi” nascono nel luglio del 2005 da un’idea di due giovani artisti di Acireale (Catania). Nascono per caso e per gioco da una costola di un gruppo più numeroso in auge in quel periodo i ‘Na Maravigghia. Da quel momento in poi il gruppo si è trasformato, evoluto, plasmato, affinato ed è cresciuto, sia nel numero dei componenti, sia nella qualità delle proposte musicali eseguite nei concerti dal vivo, sia nella serietà della ricerca musicologica proposta, oggi manifestazione evidente dei lavori discografici incisi.
La nuova avventura musicale è intitolata Della rivoluzione... e di altri folklorismi. I musicanti di Sicilia, si lasciano alle spalle il folk classico, impregnato di ruralità, per fare spazio a contaminazioni moderne dal sound urbano. «Il folk così come l’abbiamo sempre fatto, è legato a periodi antecedenti, oggi il contesto rurale viene contaminato da jazz, rock, blues e pop per diventare “Sicily unconventional folk”.
Nella prima notte dell’Albero di Canto ad Isca si continua a ballare con i giovani musicisti – arrivati da tutta da Calabria, sa Crotone a Cosenza, passando per Mammola - che hanno partecipato alla Residenza etnomusicale curata dall’associazione Arpa, che hanno studiato nel corso dei laboratori ospitati dall’agriturismo “Le due casette” di Franco Guarnaccio del 17, 18 e 19 luglio e del 26, 27 e 28 luglio, del repertorio tradizionale calabrese. Prima di mettere a frutto lo studio del “materiale tramandato dai nostri nonni”, Danilo Gatto ha consegnato gli attestati di partecipazione a Irene Conidi, Antonio Conidi, Maria Grazia Scarfò, Matteo Dodaro, Vincenzo Disanzo, Fabrizio Battaglia, Simonetta Santoro, Federica Santoro.