Ucraina e Nuova Zelanda aprono la quarta serata dell’Estate del Folklore
I cibi e le usanze dell’Ucraina e della Nuova Zelanda sono stati gli assoluti protagonisti della quarta serata della XXXII edizione dell’Estate Internazionale del Folklore e del Parco del Pollino, aperta dall'Accademia Cuba Danza e che ha visto protagonisti i gruppi della Ucraina e della Nuova Zelanda. L’appuntamento con il festival si è aperto con un’escursione al belvedere sulla Valle dell’Antico Sybaris, a cura delle guide ufficiali del Parco. Nel pomeriggio, presso la sala consiliare di Palazzo di Città, si è tenuto il convegno dal titolo “Panama e i Migranti, una lunga storia”, al quale ha partecipato, tra gli altri, Donatella Lo Pieno, docente di Diritto dei migranti all’Unical.
L’appuntamento fisso delle 21.30 in Piazza Municipio, non ha smentito il successo ottenuto nei giorni scorsi. Il pubblico ha assistito alle esibizioni dell’Ensemble “Gorizwit” dell’Ucraina, che ha allietato gli spettatori con il suo repertorio di canzoni popolari russe, ucraine e cosacche esprimendo la propria tradizione folklorica attraverso abiti che manifestano artisticamente i principi fondamentali della società, impreziositi da ricami ed intrecci portati avanti, nel passato, da un lungo lavoro nel periodo invernale, quando le attività all’aperto erano limitate.
La folla, poi, è letteralmente impazzita per il gruppo “Tutarakauika ki Rangataua” assistendo incantato alle danze tradizionali esultando con più di una standing ovation. Il gruppo prende il nome da una balena ancestrale identificata come spirito guida dell’oceano che indicava passaggi sicuri nei viaggi dei propri antenati ed onora i propri spiriti guida personificando i valori di forza, coraggio e tenacia catturando gli occhi impressionati del pubblico attraverso le tipiche danze, le nudità dei corpi ed i tatuaggi significativi. Il momento “Maori” si è, poi, concluso con un omaggio molto significativo al direttore artistico del Festival, Antonio Notaro, a cui è stato consegnato l'elemento principale delle loro performance: il remo, accompagnato da una preghiera.
Al termine degli spettacoli, le lezioni di danza in strada hanno travolto il popolo dell’estate del folklore per le strade del centro, trasferendosi, poi, al “Salotto del Festival “per approfondire la conoscenza dei gruppi stranieri e di tutte le sfumature del folklore.