Comitato territorio di Strongoli propone tre impianti per smaltire i rifiuti
Continua la mobilitazione messa in atto dal Comitato per la Salvaguardia del Territorio di Strongoli per contrastare la realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti sul territorio di Strongoli.
La proposta che è stata presentata dalla società Ostro Srl all'Amministrazione Comunale di Strongoli, e configurata come la cosiddetta "Cittadella del Recupero" prevede, lo ricordiamo, la realizzazione di tre impianti: un primo di “essiccazione fanghi provenienti da depuratori civili e fanghi biologici”, un secondo impianto di “piattaforma di recupero dalle frazioni secche di materiali da avviare a riciclo”, e un terzo impianto consistente, in uno “stoccaggio di resti inerti che potrà ospitare scarti non recuperabili derivanti dai processi di selezione con la creazione di una vasca di stoccaggio”. L’attenzione della cittadina si è dunque concentrata su questo importante argomento e soprattutto su questa ipotesi di impianto.
“Nessuna intenzione di creare un’inutile allarmismo – affermano dal Comitato - ma un’azione di sana informazione da parte di un gruppo di cittadinanza attiva di Strongoli che su un tema ambientale è deciso a scongiurare l’eventuale costruzione di una discarica ed a perseguire l’unico vero obiettivo, quello di ribadire il ‘no’ che si esaurirà solo nel momento in cui cessa questo pericolo per il territorio di Strongoli”.
Il sindaco Michele Laurenzano intanto attraverso i social ha affermato: “nessun progetto esiste protocollato nell’ente; ad oggi non esiste alcun atto a firma di questa amministrazione che autorizza alcunché”. Il chiaro riferimento è per la Ostro Ambiente srl che a seguito della documentazione presentata nel corso della riunione del 6 luglio scorso, dove sono stati presenti su invito del sindaco i parroci e la minoranza, non ha ufficialmente formalizzato all’amministrazione comunale il progetto definitivo.
Nel corso della settimana si è avuto un incontro con i rappresentanti dei maggiori sindacati italiani ed i rappresentanti di alcune importanti aziende agricole del territorio. Mimmo Tomaino, segretario generale della Uil di Crotone, e Pino De Tursi segretario generale della Cisl, hanno ascoltato i rappresentanti del Comitato per una riflessione sull’ipotetica realizzazione dell’impianto e “considerato che l’argomento riveste una valenza ambientale di non poco conto”, insieme al segretario generale della Cgil di Crotone, Raffaele Falbo, non presente perché fuori sede, hanno chiesto un incontro ufficiale con il sindaco Laurenzano al fine di avere un quadro chiaro onde evitare di ingenerare confusione su temi delicati come l’ambiente ma anche su argomenti di natura economico-occupazionale.
Con i sindacati sono stati presenti anche gli imprenditori. Nicodemo Librandi, presidente delle Cantine Librandi Spa, è intervenuto nel corso della riflessione affermando “è pazzesco pensare di creare una discarica in un sito come Strongoli dove ci stanno aziende vitivinicole importanti, caseifici, oleifici, in un territorio dove l’agricoltura significa occupazione ed economia; l'immagine sarebbe fortemente compromessa, e metterebbe a rischio a quel punto posti di lavoro non potenziali ma già esistenti in tutte le aziende agricole che operano sul territorio”.
Accanto agli agricoltori anche le associazioni agricole che hanno recuperato centinaia di ettari alla produzione. Alberto Caputi, presidente di Confagricoltura Crotone, ha affermato “si andrebbe ad impattare nelle colture di pregio, che a Strongoli vanno dall’orto frutta, al biologico, al doc, all’Igt, all’olio”. A chiedere il rispetto del territorio, ribadendo il no al consumo di suolo agricolo sono stati anche Filippo Gallo e Giuseppe De Tursi, titolari di due importanti aziende agricole del territorio. De Tursi ha ribadito “impattare una discarica di rifiuti e non sappiamo di cosa altro in un territorio vocato di turismo ed agricoltura importante, enogastronomia, ed anche scavi archeologici importanti, mi sembra una cosa ridicola”.